Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Raddoppiano i costi per coprire la responsabilità civile di cda e sindaci
Assicurare un consiglio di amministrazione o un collegio sindacale di una società finanziaria contro i rischi legati alla responsabilità civile può costare oggi più del doppio di un anno fa. È uno degli effetti che la pandemia ha avuto sull’economia e sul settore assicurativo che oggi considera la gestione delle imprese decisamente più rischiosa del passato, fosse solo per le norme anti-Covid da rispettare per mettere in sicurezza i dipendenti ma anche per l’aumento del rischio delle insolvenze. Un rincaro che ha coinvolto soprattutto le banche e società finanziarie, ma che è evidente anche quando in ballo ci sono partecipate pubbliche. Un caso emblematico arriva da Poste Italiane che a maggio dello scorso anno ha lanciato un bando di gara per sottoscrivere una copertura per la responsabilità civile (tecnicamente D&O) del cda e del collegio sindacale, oltre che dell’organismo di vigilanza e dei dirigenti di Poste italiane e di società controllate del gruppo.
Pronti all’azione ci sarebbero già due sponsor del calibro di Intesa Sanpaolo e Ubs. Alberto Minali, ex amministratore delegato di Cattolica Assicurazioni ed ex direttore generale di Generali, si prepara a tornare in pista con un nuovo maxi progetto, sempre nel settore delle compagnie di assicurazione. L’intenzione, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, sarebbe quella di lanciare un spac, ovvero uno special Purpose Acquisition Company. Letteralmente si tratta di «società di acquisizione per scopi speciali», ovvero un veicolo finanziario pensato per convogliare risorse verso altre realtà aziendali, dall’elevato potenziale, per accompagnarle fino alla quotazione sul mercato azionario. Nel caso di Minali si tratterebbe appunto di compagnie assicurative, operanti in particolare nel ramo danni. Il manager, uscito da Cattolica nell’ottobre 2019 per contrasti con il presidente Paolo Bedoni (e la richiesta, ancora aperta, di 9,6 milioni di danni) è molto apprezzato nel mercato e nella comunità finanziaria.
Lemanik fa il punto della situazione su Piazza Affari. La società lussemburghese per la gestione del risparmio finora si è tenuta a distanza dal comparto finanziario, a causa della sua alta volatilità, ma adesso che quest’ultima è in diminuzione e «c’è la prospettiva concreta che assicurazioni e banche possano tornare a pagare dividendi nella seconda metà dell’anno, grazie a maggiori riserve di capitale rispetto al 2020, riteniamo che sia il momento di tornare sui titoli del settore», spiega Andrea Scauri, gestore azionario Italia.
- Utili Vittoria in crescita a 110,9 mln
Profitti in aumento per Vittoria assicurazioni, che ha chiuso il 2020 con un utile netto consolidato di 110,9 milioni di euro rispetto ai 79,2 mln dell’anno precedente. La raccolta premi Danni è rimasta stabile a 1,221 miliardi; a perimetro omogeneo si è verificato un incremento dell’1,4%. Il risultato del conto tecnico rami danni è salito del 60% a 191,2 milioni. Il combined ratio è in miglioramento all’84,3% (89,7% nel 2019) e il roe si è posizionato al 17,2% contro il 13,9% del precedente esercizio. I premi Vita sono diminuiti del 10,9% a 222,5 milioni; nel 2019 erano stati assunti contratti a premio unico di elevato importo unitario. Per quanto riguarda la gestione finanziaria, gli investimenti complessivi sono ammontati a 4,529 miliardi, in crescita del 9,3%. Il patrimonio netto è ammontato a 664,9 milioni. Il Solvency II, pari a 193%, «si pone su valori che attestano la persistente solidità nel tempo», ha commentato la compagnia. Il consiglio di amministrazione ha proposto la distribuzione di un dividendo unitario di 0,47 euro per azione.
- Damiani accelera sull’online
«Un gioiello va visto in negozio perché genera emozione ed è un luogo immersivo. L’online completa l’esperienza», ha sempre ribadito Guido Damiani, a capo dell’omonimo gruppo di alta gioielleria che include anche Salvini, Bliss. Calderoni, la catena multimarca Rocca e le vetrerie Venini. Ma negli ultimi anni il presidente del Gruppo Damiani ha definito un piano strategico a partire dalle attività di comunicazione su tutti i canali, potenziando poi i servizi di assistenza e vendita online. Forte del successo dell’e-commerce il cui giro d’affari «è quadruplicato nel 2020 rispetto all’anno precedente», la società ha comunicato ieri la nomina di Andrea Ferrazzi manager specializzato in user experience con un passato da Tod’s, come nuovo responsabile del digital marketing ponendo le basi per ampliare l’area online. Le attività in programma includono il rafforzamento e lo sviluppo di una piattaforma e-commerce e omnicanale, il consolidamento della presenza digitale nei mercati globali e lo sviluppo di un’esperienza di marca integrata con la rete dei negozi. Verranno poi implementati anche i servizi digitali ed e-commerce volti a supportare i siti e le attività di comunicazione dei rivenditori autorizzati, insieme a un servizio di assicurazione online.
- La scelta della Banca d’Italia, Signorini direttore generale
È Luigi Federico Signorini il nuovo direttore generale della Banca d’Italia. Prende il posto di Daniele Franco, chiamato dal premier Mario Draghi a fare il ministro dell’Economia. Signorini, 65 anni, vicedirettore generale dal 2013, è stato designato ieri dal Consiglio superiore della banca centrale su proposta del governatore Ignazio Visco. La nomina dovrà essere approvata con decreto del presidente della Repubblica, promosso dal presidente del Consiglio di concerto con lo stesso ministro dell’Economia, sentito il Consiglio dei ministri.
- Banco Bpm: «Fusioni? Aperti a tutti»
Arriva dal ceo di Banco Bpm, Giuseppe Castagna, un’apertura a rimescolare le carte del risiko bancario: «Siamo aperti a valutare qualsiasi possibilità», ha detto alla presentazione del Kpmg Banking Industry Outlook. «Siamo rimasti in pochi. Abbiamo parlato con tanti interlocutori perché ci fa piacere e vogliamo parlare con tutti». Il ceo ha ricordato le interlocuzioni con Bper e Credit Agricole ma ha detto di voler anche capire «cosa farà Unicredit». L’attesa è per l’arrivo del ceo Andrea Orcel il 15 aprile. Gli advisor del ceo di Mps Guido Bastianini (Mediobanca e Credit Suisse) e del Tesoro (BofA e Orrick) valutano intanto le possibili alternative, che rispondono ai nomi di Bper e Banco Bpm. La dote offerta dal Tesoro tra 2 miliardi di crediti fiscali (Dta) e la garanzia sulle cause legali rappresentano un pacchetto considerato a Siena allettante. Tra le ipotesi circolate c’è anche la fusione a tre BancoBpm-Mps-Unicredit. Ieri il board senese ha dato l’ok al bilancio 2020 con 1,7 miliardi di rosso e ha segnalato «incertezza» circa l’aumento da 2,5 miliardi che il Tesoro sottoscriverebbe pro-quota perché l’intervento pubblico va valutato da Dg Comp sulla base della «viability stand alone», cioè della capacità di Mps di stare in piedi da sola.
- Fornero: «Le pensioni? È il lavoro a sostenerle»
«Non sono le promesse a risolvere il problema delle pensioni, ma il lavoro. Se i politici spostas-sero il loro attivismo sul tema pensioni-stico verso il reddito, migliorando le possibilità e le condizioni lavorative di tutti, risolveremmo il problema delle pensioni prima e in maniera adeguata». Lo ha detto l’ex ministro del Lavoro Elsa Fornero intervenendo in un evento online dell’Università Popolare di Udine.
- Credem, cresce il factoring
Cresce nel settore del factoring l’istituto di credito con sede a Reggio Emilia, Credem. I risultati approvati al 31 dicembre 2020 di Credemfactor, società del Gruppo Credem specializzata nel factoring, registrano un risultato lordo di gestione di 9,8 milioni di euro, +7% rispetto al 2019.
- Intesa, Generali e Unicredit no carbon
Unicredit, Generali e Intesa stanno dando meno supporto all’industria del carbone. A sottolinearlo è la ricerca pubblicata da Urgewald, Re:Common e altre 27 Ong internazionali che sottolinea come la finanza globale, a cinque anni dall’accordo di Parigi, appoggi ancora, con più di mille miliardi di dollari, il settore del carbone.
- Bankitalia sceglie Signorini come nuovo direttore generale
È Luigi Federico Signorini il nuovo Direttore generale della Banca d’Italia e presidente dell’Ivass, l’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni. La nomina è stata decisa ieri dal Consiglio superiore, riunito in seduta straordinaria, che ha accolto la proposta del Governatore, Ignazio Visco. Non è stata ancora presa una decisione, invece, per il nuovo vice Direttore generale che dovrà entrare nel Direttorio a seguito dell’uscita dell’ex Dg, Daniele Franco, chiamato dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, alla guida del ministero dell’Economia. Signorini, fiorentino, 66 anni il prossimo ottobre, era entrato nel Direttorio nel 2013 ed è stato confermato per un secondo mandato nel maggio del 2019; passaggio che ancora tutti ricordano per le forti ostilità sollevate dal Movimento 5 Stelle che chiedeva una discontinuità nella governance di Bankitalia.
- Chiusi per Covid per errore, sì al risarcimento
Spetta il risarcimento danni all’impresa che sia stata erroneamente chiusa dalla Prefettura per contenere la pandemia, equivocando sul tipo di attività prestata. Lo sottolinea il Tar di Napoli con la sentenza 4 febbraio 2021 numero 789, relativa ad un grossista di materiale elettrico. Il Tar ha osservanto che i codici Ateco delle attività autorizzate dal decreto del marzo 2020 comprendevano il controllo di impianti elettrici e le relative forniture, con la conseguenza che la chiusura per circa 15 giorni è stata annullata. Per tale periodo, l’impresa ha ottenuto un risarcimento danni di circa € 5.000 a carico della Prefettura.
- Welfare aziendale al centro delle nuove relazioni industriali
È cambiato il patto sul lavoro. Dal vecchio scambio lavoro-salario si fa strada in modo sempre più evidente uno nuovo basato su lavoro–benessere. E la componente benessere ricomprende non solo il salario, com’è ovvio, ma tutti quei nuovi bisogni dei dipendenti attinenti al concetto più ampio di benessere non solo materiale ma anche, forse soprattutto, immateriale come la qualità della vita più in generale, che coinvolge anche i propri familiari. Si pensi al tema centrale dei servizi alla persona, alla conciliazione dei tempi di vita-lavoro, ai flexible benefit, al welfare della famiglia e della sostenibilità. In tutti questi ambiti il welfare aziendale gioca un ruolo integrativo di straordinario valore che impatta in termini vantaggiosi anche sul costo del lavoro e nelle politiche di welfare dello Stato.
- Axa rafforza la solidità finanziaria nonostante l’impatto del Covid
Il gruppo francese registra un Solvency ratio del 200% a fine dicembre, nettamente al di sopra delle attese del mercato. L’impatto del Covid resta invariato, a 1,5 mld di euro, un risultato in linea con le anticipazioni degli analisti. Il gruppo intende versare un dividendo di 1,43 euro per azione. Il fatturato è in calo dell’1% a 96,7 mld e il risultato operativo in clao del 34% a 4,3 mld di euro
- Munich Re domina il settore nonostante il crollo dei profitti
L’annuncio era chiaro, soprattutto all’epoca. La pandemia stava lasciando segni profondi sul bilancio di Munich Re, ha annunciato il CFO Christoph Jurecka all’inizio di dicembre. Un mese prima della fine dell’anno, ha quindi annunciato un profitto di 1,2 miliardi di euro per il 2020, un buon 60% in meno di quanto previsto inizialmente. Nei conti finali, si è rivelato essere leggermente di più. Munich Re ha guadagnato un totale di 1,21 miliardi di euro nell’anno del Covid. Il fatto che fosse più di un miliardo di euro è dovuto principalmente all’assicuratore primario Ergo. Il primo caso di ristrutturazione si è mostrato sorprendentemente robusto nonostante le perdite della pandemia. Gli investitori ne stanno beneficiando: Come nell’anno precedente, sarà versato un dividendo di 9,80 euro per azione. In relazione all’attuale prezzo dell’azione di circa 246,60 euro, questo corrisponderebbe ancora una volta a un generoso dividend yield di quasi il quattro per cento.
- Il nuovo mondo delle assicurazioni nella crisi da Covid: dove i clienti dovrebbero guardare con attenzione