Generali ha in canna cedole per circa 2 miliardi l’anno per il biennio, impegnata a mantenere la promessa di 4,5-5 miliardi di dividendi cumulati nel piano triennale 2019-2021. Mentre la UnipolSai di Carlo Cimbri è pronta a superare gli obiettivi che prevedeva di raggiungere 1,3 miliardi nel triennio 2019-2021. Ma resta da capire quanto di queste cifre arriveranno effettivamente nelle tasche degli azionisti. Se da una parte il business assicurativo va bene e pure gli indici patrimoniali di Solvency II sono in ottima salute, con le compagnie pronte a dare soddisfazione agli investitori anche in tempo di pandemia, dall’altra l’invito alla prudenza che arriva dall’Ivass non può passare inosservato. Nel caso delle assicurazioni, a differenza delle banche, non ci sono le formule matematiche che fissano la cedola massima ma è stato riservato un ruolo determinante all’autorità di controllo assicurativa con cui le imprese sono chiamate a confrontarsi per avere il via libera.
È stato così per il gruppo Unipol che venerdì 12, presentando i conti 2020, ha annunciato un dividendo di 0,19 euro per UnipolSai, con un pay out stabile rispetto al 2019, ma più alto rispetto ai 0,16 del 2019, visto che nel frattempo l’utile netto è aumentato a 853 milioni (+18,3%). UnipolSai «batterà sicuramente l’obiettivo di distribuire ai soci 1,3 miliardi di euro di dividendi cumulati nel periodo 2019-2021, avendone già distribuito quasi un miliardo nel biennio», ha chiarito Cimbri, «ma non assumete i 19 centesimi di quest’anno come un nuovo livello per calcolare il dividendo dell’anno prossimo, che rimane sempre di 16 centesimi, perché la definizione del dividendo verrà fatta «con un occhio alla solvency e con un alto alla prudenza». Insomma, il momento è incerto e in ogni caso tutto va concordato con Ivass. Per la stessa ragione la controllante Unipol, che quest’anno distribuirà un dividendo di 0,28 centesimi, con un pay out del 33% continuerà a mantenere accantonato il dividendo 2019 congelato l’anno scorso da Ivass, anche in quel caso di 0,28 centesimi, per un totale di 201 milioni. «Non ritengo ragionevole porsi quest’anno il tema della distribuzione del dividendo 2019 di Unipol», ha chiarito Cimbri.
Per sapere come si muoverà Generali bisognerà invece aspettare l’11 marzo, quando verrà comunicato il bilancio 2020. Nel 2019 il Leone aveva raggiunto una cedola record di 0,96 euro, salvo poi dover prendere atto dello stop di Ivass su 0,46 euro. Di fatto, fino a oggi sono stati distribuiti circa 800 milioni dei 4,5-5 miliardi confermati ancora di recente al mercato per il triennio 2019-2021. Restano quindi ancora pendenti circa 2 miliardi l’anno, poco meno per la parte più bassa della forchetta dei 4,5 miliardi e circa 2,1 miliardi se venissero raggiunti i 5 miliardi. (riproduzione riservata)