FOCUS INVESTIMENTI
Autore: Alessandro Lazzari
ASSINEWS 327 – febbraio 2021
Il settore della gestione del risparmio, in continua evoluzione, offre oggi, anche agli investitori retail, interessanti soluzioni sotto il profilo dei rendimenti. Che si voglia investire in azioni, obbligazioni o materie prime, oggi sono diversi i canali di distribuzione attraverso i quali si può avere accesso a tali prodotti. Una volta scelta l’asset class nella quale investire, si deve scegliere se optare per uno strumento a gestione attiva o passiva.
Investire su un prodotto attivo significa in sostanza scommettere sulla capacità di chi ne ha in mano la gestione di battere il benchmark di riferimento (ad esempio l’EuroStoxx 600 o il FTSE 100). Storicamente, l’unico modo per investire nei mercati finanziari era quello di optare per soluzioni a gestione attiva, ma ora i prodotti a gestione passiva stanno crescendo anno dopo anno. Un tipico esempio di gestione passiva è costituito dagli ETF (Exchange Traded Funds).
Con il termine gestione attiva si fa riferimento invece ad una strategia volta a raggiungere un rendimento superiore, rispetto al mercato di riferimento:
• l’esempio classico sono i fondi comuni di investimento (FCI) Si tratta di due filosofie che possono anche coesistere all’interno di una stessa strategia di investimento.
Data l’importanza della scelta iniziale di asset allocation, sarebbe un contro senso logico, discostarsene per lunghi periodi di tempo e per una porzione molto considerevole del capitale complessivamente investito. Per questo la parte principale di un portafoglio finanziario, diciamo attorno al 50%, dovrebbe essere costantemente investita in modo coerente con la scelta di asset allocation strategica.
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