GIURISPRUDENZA 

Autori: Laura Opilio, Partner CMS/Sara Nicole Cancedda, Associate CMS
ASSINEWS 328 – marzo 2021 

Il 31 dicembre 2020 si è concluso il periodo transitorio previsto dall’Accordo di recesso del Regno Unito dall’Unione Europea: tale momento segna di fatto, per il Regno Unito la fine del mercato unico, dell’unione doganale e della libera circolazione di persone, merci, capitali e servizi, con un notevole impatto su tutti i settori, incluso quello assicurativo.

In particolare, per quanto riguarda tale settore, secondo i dati dell’IVASS (1), nel 2019 operavano in Italia ben 53 compagnie assicurative con sede nel Regno Unito, soggette dal 1° gennaio 2021 alla normativa relativa ai soggetti di Paesi terzi, oltre che ad alcune misure specifiche transitorie previste dal d.l. 183/2020 (il cosiddetto “Milleproroghe”). E infatti, non è stato previsto dall’Accordo sugli scambi commerciali e la cooperazione tra l’Unione Europea e il Regno Unito (che risulta piuttosto carente con riferimento ai servizi finanziari e assicurativi) alcun sistema di passporting, né di mutuo riconoscimento per le compagnie assicurative.

L’accordo si limita infatti a prevedere, alla sezione 5 – Servizi finanziari – del titolo II, rubrica I, parte II, che l’Unione Europea e il Regno Unito autorizzino reciprocamente i fornitori di servizi assicurativi (2) ad operare sul proprio territorio, alle medesime condizioni alle quali autorizzerebbero i propri fornitori in base alla legislazione applicabile, purché non sia necessaria una nuova legge o la modifica di una legge esistente, e salva la previsione di procedure autorizzative.

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