di Anna Messia
Banca Generali si prepara a staccare una cedola record e ha aperto il 2021 con numeri in crescita «che ci fanno essere decisamente ottimisti», dice a MF-MilanoFinanza l’amministratore delegato Gian Maria Mossa. Ieri la banca del gruppo Generali ha approvato il bilancio 2020, chiuso con un utile netto di 274,9 milioni (+1%) e ricavi di 617,6 milioni (+7%). Nel solo quarto trimestre l’utile netto è stato di 79,1 milioni, oltre le attese del consenso fornite dal gruppo di 67,3 milioni. «Abbiamo ottenuto risultati molto solidi, con un’accelerazione nell’ultimo trimestre 2020 sul fronte delle management fee, poco sotto i 180 milioni e la tendenza sta proseguendo in queste settimane», dice Mossa sottolineando che sono stati battuti anche gli obiettivi di diversificazione del business che erano stati presentati con il piano industriale che scade quest’anno. «Avevamo fissato un target di 55 milioni per i servizi di consulenza a pagamento, strutturati e brokerage entro fine 2021, ma vista la crescita inaspettata abbiamo alzato il traguardo a 70 milioni, con un +30% rispetto alle stime», spiega. Tornando alla questione dividendo la banca del Leone ha stanziato una cedola di 3,3 euro per azione relativa ai bilanci 2019 e 2020 con pay-out al 70,5% sugli utili cumulati del biennio. L’importo di 2,7 euro per azione sarà pagato dal 15 ottobre al 31 dicembre di quest’anno (perché il nuovo limite della Bce vale fino al 30 settembre), mentre 0,6 euro saranno distribuiti dal 15 gennaio al 31 marzo 2022.
«Non è una semplice promessa di pagamento. Le norme della Bce non ci hanno consentito di pagare subito i dividendi ma abbiamo deciso di accantonare le somme in un fondo, come debito verso gli azionisti, e nonostante questo il nostro total capital ratio è di due punti sopra fine 2019», aggiunge Mossa che sottolinea come ai valori di borsa attuali di Banca Generali, pari a circa 29 euro, i dividendi rappresentino un dividend yield record, dell’11,2%. Tornando ai dati del 2020, l’analisi dei profitti nella componente ricorrente (158,8 milioni, +6,9%) conferma la solidità della crescita e la raccolta netta è stata di 5,9 miliardi, +14%, mentre il 2021 è iniziato con 393 milioni di flussi ottenuti a gennaio (-10% sul gennaio 2020) di cui 201 milioni relativi ai prodotti gestiti e assicurativi (+41%). «Un miglioramento della qualità del business», sottolinea Mossa che aggiunge che il bilancio è decisamente positivo anche sui reclutamenti. «La banca cresce soprattutto nel private banking dove rappresenta la terza realtà in Italia con quasi 50 miliardi di masse (su 74,5 miliardi totali). A gennaio abbiamo avuto 16 nuovi inserimenti, il doppio dello stesso mese 2020». (riproduzione riservata)
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