di Anna Messia
I tedeschi di Allianz e i francesi di Cnp sarebbero i due pretendenti in pole position per aggiudicarsi gli asset italiani messi in vendita dagli inglesi di Aviva. Dismissioni che, come noto, rientrano nell’ambito del piano di ristrutturazione definito dalla numero uno del gruppo assicurativo Amanda Blanc, che ha preso il timone a luglio scorso, che punta a focalizzarsi sulle attività della compagnia in Gran Bretagna, Irlanda e Canada.
In ballo, per la Penisola, ci sono in particolare gli asset che fanno capo agli accordi distributivi con Unicredit, di cui tra l’altro sia Cnp sia Allianz sono già partner. Le due compagnie si spartirebbero a questo punto i premi oggi in mano ad Aviva (pari solo per Unicredit ad oltre 3 miliardi) rafforzando la presa sull’istituto bancario e in particolare i tedeschi di Allianz sarebbero interessati al ramo Danni, mentre Cnp guarderebbe al portafoglio Vita.
Una partita che appare ormai in dirittura d’arrivo. Del resto la compagnia britannica aveva fissato per la fine di febbraio le date per ricevere le offerte finali per gli asset in dismissione, non solo in Italia ma pure in Francia e Polonia, valutati complessivamente altri 5,5 miliardi di euro.
Per l’Italia in corsa venivano dati anche due fondi di private equity, ovvero Apollo e Cinven, entrambi già presenti nel settore assicurativo in Italia, il primo con Amissima e il secondo con Eurovita. Ma mentre Apollo, nelle fasi conclusive, si sarebbe sfilato dalla competizione, la proposta di Cinven, interessata soltanto al ramo Vita (con la cessione del Danni ad altri operatori), sarebbe risultata meno attraente agli occhi dei venditori rispetto a quelle avanzate da Allianz e Cnp.
Si vedrà. La chiusura dell’operazione, affidata a Morgan Stanley, è attesa nelle prossime settimane mentre già a fine 2020 Aviva in Italia ha ceduto a Ubi (Intesa Sanpaolo) l’80% posseduto in Aviva Vita, che distribuiva nelle filiali della banca, incassando 400 milioni. Nel fascicolo degli asset da cedere rientrano anche la compagnia di Aviva in Italia che distribuisce polizze danni tramite la rete di agenti plurimandatari, oltre agli asset vita distribuiti da Banca Fineco (circa 1,6 miliardi di premi annui) e a tal proposito, il ceo della banca Alessandro Foti, sulle pagine di MF-Milano Finanza, lo scorso 30 dicembre si era detto disponibile a valutare l’opzione di continuare a lavorare con i nuovi acquirenti, ma pronto anche a cercare nuovi partner se non si fossero trovati in sintonia. Lo scenario è quindi aperto.
Intanto, passando alle altre attività estere messe sul mercato da Aviva, in Francia (dove gli asset sono valutati circa 3,5 miliardi di euro) la proposta più interessante sarebbe arriva dalla compagnia mutua locale Macif che non sarebbe l’unico pretendente. In lizza per gli asset francesi ci sarebbe anche il private equity Eurazeo che sarebbe disponibile a lavorare sull’operazione in accordo con Generali, rimasta in questi mesi alla finestra. E il Leone starebbe guardando anche il business polacco di Aviva, ma pure in questo caso non giocherebbe da solo. Per gli asset che valgono circa sui 2 miliardi, sarebbero iin competizione pure Allianz e l’olandese NN Group, con la scadenza per le offerte definitive che è sarebbe stata fissata per il 26 febbraio. (riproduzione riservata)
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