Il prodotto Doppia Evoluzione permette di navigare nei mercati azionari con differenti livelli di rischio
di Fausto Tenini e Alessandro Lazzari * (Assinews)
Il prodotto Vittoria Investimeglio Doppia Evoluzione un’assicurazione multiramo a vita intera, a premio unico con possibilità di versamenti aggiuntivi. Le prestazioni sono collegate alla gestione separata Vittoria Obiettivo Crescita e al fondo interno Vittoria Azionario Europa Classe A. Il Contratto prevede che, alla sottoscrizione, il contraente scelga tra una delle due possibili linee di investimento ovvero la Linea di Investimento Libera e la Linea di Investimento Ribilanciata. Nel primo caso il contraente può investire il premio o i versamenti aggiuntivi scegliendo tra le percentuali di allocazione desiderate nel fondo interno e nella gestione separata. Sono comunque previste una percentuale minima e massima di investimento per ognuna delle due componenti finanziarie, cioè per la gestione separata vale il range 10%-70% e per il fondo interno il range 30%-90%. Nel caso in cui vengano effettuati versamenti aggiuntivi è data facoltà al contraente di indicare la ripartizione percentuale desiderata, sempre nei limiti sopra indicati. Diversamente, la Linea Ribilanciata prevede una ripartizione fissa, non modificabile, del premio investito. Dove la combinazione di fondi predefinita viene determinata in funzione dell’età dell’assicurato alla data di decorrenza. Il premio minimo per la sottoscrizione iniziale è di 10 mila euro e quello massimo ammonta a un milione di euro. I versamenti aggiuntivi devono invece avere un importo minimo di 5 mila euro, massimo 100 mila euro, e il cumulo totale dei premi versati, al netto di eventuali riscatti parziali, non può superare il milione di euro. La soluzione presa in esame si basa sulla combinazione d’investimento 50% in gestione separata e 50% nel fondo interno azionario. Per la parte di premio investita nella gestione separata viene riconosciuto un tasso di interesse minimo garantito pari allo 0%, consolidato ad ogni ricorrenza annua di polizza. Le rivalutazioni restano definitamente acquisite nella misura corrispondente al rendimento del fondo, diminuito di un trattenuto dello 1,20% annuo. Il riscatto del capitale può essere totale o parziale, purché l’importo di capitale richiesto e l’importo di capitale residuo siano entrambi almeno pari a 5 mila euro. La prestazione in caso di decesso dell’assicurato prevede la liquidazione ai beneficiari di un capitale assicurato pari alla somma del capitale rivalutato della gestione separata e dell’importo del fondo interno, aumentato di un capitale aggiuntivo ottenuto moltiplicando il controvalore per un’aliquota in funzione dell’età dell’assicurato alla data del decesso (ad esempio l’1% nel range 18–75 anni). Anche in questo caso la flessibilità delle opzioni contrattuali è un punto di forza. Con l’opzione Cambio Linea è possibile passare dalla linea Ribilanciata e quella Libera e viceversa, mentre con l’opzione Switch, valida per la sola Linea Libera, il contraente può effettuare aggiustamenti nei pesi del fondo interno rispetto alla gestione separata. E’ previsto, volendo, anche un Ribilanciamento Automatico, una volta all’anno, tra fondo interno e gestione separata, e viene data la possibilità di conversione in rendita in caso di riscatto totale. Se effettuato almeno 5 anni dopo la decorrenza contrattuale e a condizione che l’importo annuo della rendita risulti non inferiore a 3 mila euro. Le rendita annua può essere vitalizia fino a che l’assicurato è in vita, certa pagabile in modo certo per i primi cinque o dieci anni e successivamente finché l’assicurato è in vita, reversibile a favore di una persona preventivamente designata fino a quando questa è in vita. Guardando ai valori attesi di rendimento, al netto dei costi, del KID si segnala per la gestione separata un guadagno medio annuo del 1,46% nello scenario moderatamente favorevole, e un sostanziale consolidamento del capitale nello scenario peggiore. Il fondo interno evidenzia giustamente un’ampia forchetta, oscillando tra il -12,32% annuo nel caso peggiore e il 7,28% annuo nel caso più ottimistico, anche per via di costi che dopo 10 anni si stimano al 2,74% annuo. (riproduzione riservata)