Nel 2019 il saldo tra entrate (premi) e uscite (pagamenti per riscatti, scadenze, rendite e sinistri) del mercato vita in Italia è stato pari a € 30,3 mld, registrando una variazione positiva rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, quando si registrava a sua volta una crescita del 5,2%.
Tale risultato è dovuto al all’incremento del volume dei premi, principalmente grazie alla raccolta positiva di ramo I che ha annullato quella negativa di ramo III, che è stato superiore rispetto alla crescita del totale onere sinistri; quest’ultimo è stato originato per i due terzi da polizze di ramo I che registrano uscite annue pressoché stazionarie rispetto a quelle del 2018 e per quasi il 25% da polizze di ramo III.
Analizzando gli andamenti nei singoli trimestri, si osserva come il flusso netto realizzato negli ultimi tre mesi dell’anno sia più che raddoppiato rispetto all’analogo periodo del 2018, quando sfiorava appena i € 5 mld, e di gran lunga superiore anche ai precedenti trimestri del 2019 il cui maggiore importo si attesta a poco più di € 6,5 mld; il buon risultato del IV trimestre 2019 è dovuto sia al ramo I sia al ramo III e registrano entrambi un discreto incremento annuo dei premi affiancato da un altrettanto calo delle uscite.
Nel 2019 il volume dei premi contabilizzati è stato pari a € 106,0 mld, in aumento del 3,9% rispetto all’anno precedente, quando la variazione era appena più contenuta e pari a +3,5% (cfr. Fig. 1 e Allegato I). L’85% dei premi è generato dall’emissione di nuovi contratti o dall’introito di premi unici aggiuntivi relativi a polizze già in essere, in aumento del 5,4% rispetto al 2018 (percentuali ricavate utilizzando i dati della rilevazione associativa mensile sulla nuova produzione vita).
L’ammontare dei premi contabilizzati risulta costituito per l’81% da premi unici, in aumento (+4,5%) rispetto al 2018, e per il restante 19% da premi periodici, di cui il 4% sono premi di prima annualità (-10,6% rispetto al 2018) e il 15% premi di annualità successive (+5,3%). Valutando i premi mediante una misura che consente di standardizzare l’ammontare di premi unici e periodici, come l’Annual Premium Equivalent (APE) – pari alla somma tra premi annui, considerati per il 100% del loro importo, e premi unici divisi per la durata dei relativi contratti convenzionalmente posta pari a 10 anni – la variazione del volume premi passerebbe pari a +2,3%.
Nel 2019 l’ammontare complessivo delle uscite è risultato in aumento del 3,5% rispetto all’anno precedente e pari a € 75,7 mld (il valore più alto mai rilevato dal 2006), di cui oltre € 40 mld registrati nel solo I semestre. Tale risultato è stato determinato principalmente dalla crescita (+28,2%) delle scadenze e delle rendite maturate, comprensive della variazione delle riserve per somme da pagare, che hanno raggiunto un’incidenza pari al 31% delle uscite totali (erano il 25% nel 2018). La quota prevalente delle uscite è derivata dai riscatti e dagli altri rimborsi, pari al 55% dei pagamenti complessivi (62% nel 2018), in calo del 7,2% rispetto all’anno precedente. Il restante 14% è costituito dagli importi dei sinistri per decesso e altri eventi attinenti alla vita umana coperti dalle polizze vita che hanno registrato un incremento annuo pari a +7,6%.
Un’analisi più approfondita dei dati evidenzia che l’83% delle imprese, rappresentative del 92% del mercato in termini di premi contabilizzati 2019, ha registrato nell’anno un flusso netto positivo e che il 52% (per una quota premi pari al 38%) ha ottenuto un risultato migliore della media dell’indice (4,27%) calcolato rapportando il flusso netto totale alla giacenza media delle riserve complessive.
Le riserve tecniche vita alla fine del 2019 sono state pari a € 736,8 mld, in aumento del 7,7% rispetto al 2018 e del 2,2% rispetto alla fine del trimestre precedente (cfr. Allegato IV). In particolare, il 72% delle riserve complessive di fine anno deriva da impegni assunti nel ramo I mentre il 22% è afferente a polizze di ramo III. Analizzando la concentrazione delle riserve tecniche tra le compagnie di assicurazione operanti in Italia alla fine del IV trimestre 2019, si osserva che quasi la metà dell’intero ammontare (48%) è detenuto dalle prime cinque compagnie, mentre se si considerano anche le successive cinque si arriva al 67%. La variazione dello stock delle riserve rispetto alla fine dell’esercizio 2018 è stata pari a € 52,6 mld, la più alta degli ultimi quattro anni, ossia € 22 mld in più rispetto al saldo tecnico del settore vita, grazie principalmente alla rivalutazione delle masse gestite di ramo III.
Nel 2019 il ramo I ha registrato un flusso netto positivo pari a € 22,3 mld (di cui circa il 76% costituito dalla quota di ramo I delle polizze multiramo – cfr. Fig. 2 e Fig. 4), con un incremento annuo che si consolida al 39,0% rispetto all’anno precedente. Tale risultato è stato determinato dall’incremento del 9,5% della raccolta premi, pari a € 72,5 mld (di cui l’80% a premio unico), a fronte di un ammontare delle uscite stazionario rispetto al 2018 (+0,1%) e pari a € 50,2 mld, di cui circa la metà costituito da riscatti e altri rimborsi e il 35% da scadenze e rendite maturate. L’incidenza dei premi di nuova produzione è pari all’86%, superiore di due punti percentuali rispetto a quella del 2018. Gli oneri pagati hanno rappresentato nel ramo I il 9,5% delle riserve.
Relativamente al ramo III, la raccolta netta di fine anno è stata pari a € 9,5 mld (di cui € 8,7 mld generati dalla sola quota di ramo III delle polizze multiramo – cfr. Fig. 4), circa € 2 mld in meno rispetto a quella realizzata negli ultimi due anni, sebbene nei soli ultimi tre mesi del 2019 si sia registrata la raccolta netta trimestrale più alta dal 2006 e pari a € 5,4 mld. Tale risultato è stato determinato principalmente dalla contrazione annua registrata dal volume premi, arrivata a -6,0% a fine anno (-18,3% a tutto settembre 2019), a fronte di un ammontare di € 28,0 mld (di cui l’85% afferente a nuovi contratti), e da un aumento contenuto delle uscite (+1,2% rispetto al 2018), per un importo pari a € 18,5 mld, principalmente dovute a riscatti (il 75% del totale oneri). L’onere complessivo per riscatti, scadenze e sinistri ha rappresentato nel ramo III l’11,4% delle riserve.
Il ramo V, con un volume premi di € 2,6 mld (di cui il 91% di premi unici), in calo del 32,9% rispetto al 2018, e con un ammontare di pagamenti pari a € 5,7 mld (di cui il 55% dovuto a scadenze e rendite maturate), in aumento del 59,2%, ha visto una raccolta netta negativa per € 3,1 mld (nel 2018 era positiva per circa 0,3 mld), il valore più basso dal 2009. L’86% del totale premi è afferente a nuovi contratti mentre l’onere complessivo per riscatti, scadenze e sinistri ha rappresentato nel ramo V il 22,0% delle riserve.
Nel 2019 il saldo tra entrate (premi) e uscite (pagamenti per riscatti, scadenze, rendite e sinistri) registrato per i prodotti multiramo è stato pari a € 25,7 mld (cfr. Fig. 4), di cui il 66% afferente al ramo I (era il 56% nel 2018), in crescita del 15,9% rispetto al flusso netto registrato nel 2018 e ancor più rispetto al 2017 (+23,3%). Il volume dei premi contabilizzati ha raggiunto € 37,0 mld (+18,4% rispetto al 2018), di cui € 32,4 mld sono riconducibili a premi unici e il restante a premi periodici. Il 63% è rappresentato da premi di ramo I (+31,0% rispetto al 2018) mentre i premi di ramo III si attestano al 37%, con un lieve incremento dell’1,8%. Il volume complessivo delle uscite è stato pari a 11,4 miliardi (+24,5% rispetto al 2018), l’80% riferibile a riscatti e altri rimborsi (+19,1%). Il 55% del totale oneri è generato da polizze di ramo I.
Alla fine del 2019 l’ammontare delle riserve tecniche afferente al ramo I è stato pari a € 529,8 mld (il 72% del totale riserve), in aumento del 5,6% rispetto all’anno precedente, con una variazione dello stock da inizio anno di € 28,0 mld, ossia € 5,7 mld in più rispetto all’afflusso dei premi al netto dei pagamenti (cfr. Tab. 3).
Relativamente al ramo III, a fronte di un flusso netto pari a € 9,5 mld, la variazione delle riserve da inizio anno è stata invece di € 24,4 mld, per effetto della rivalutazione degli attivi sottostanti alle polizze unit-linked (nel 2018 l’andamento degli attivi aveva determinato invece una svalutazione delle masse gestite facendo diminuire bruscamente le riserve da € 144,3 mld al III trimestre 2018 a € 137,8 mld a fine anno 2018). Alla fine del 2019 lo stock delle riserve è stato pari a € 162,2 mld (il 22% del totale riserve), in aumento del 17,7% rispetto al 2018.
Il ramo V ha registrato invece un ammontare di riserve pari a € 25,7 mld (il 3% del totale riserve), in progressivo calo dal III trimestre 2018 e, nel dettaglio, in contrazione di € 2,6 mld rispetto a quanto accantonato alla fine del 2018, a causa anche di una raccolta netta negativa di € 3,1 mld.
Il ramo VI ha raggiunto uno stock di riserve pari a € 18,8 mld (il 3% del totale riserve), il 16,4% in più rispetto al 2018, ossia € 1 mld in più rispetto all’afflusso dei premi al netto dei pagamenti.
Le riserve tecniche dei prodotti multiramo alla fine del 2019 sono state pari a € 142,3 mld (il 19% del totale riserve vita), in aumento del 27,2% rispetto all’anno precedente. In particolare, il 60% di tali riserve, pari a € 85,6 mld, è afferente al ramo I (+26,4% rispetto al 2018) mentre il 40%, pari a 56,7 miliardi, è relativo alla componente di ramo III (+28,5%). Complessivamente la variazione dello stock da inizio anno è stata pari a € 30,4 mld, ossia € 4,8 mld in più rispetto all’afflusso dei premi al netto dei pagamenti, principalmente grazie alla rivalutazione delle masse gestite di ramo III.