di Fausto Tenini e Alessandro Lazzari * (Assinews)
Il prodotto Futuro Sostenibile cavalca l’onda verde degli investimenti socialmente responsabili, attraverso una unit linked
La finanza sostenibile non interessa solo il mondo delle obbligazioni, degli Etf e dei fondi ma anche le polizze assicurative. Il trend dei prodotti che guardano agli investimenti responsabili è molto forte e parte dalle massime istituzioni per raggiungere i risparmiatori finali, e l’industria finanziaria si sta ingegnando per inserire filtri ESG (ambientali, sociali e di governance) in ogni tipologia di prodotto, assicurazioni comprese. In questo interessante contesto si colloca la proposta di Vera Vita, che con Futuro Sostenibile offre una assicurazione per il caso di morte a vita intera a premio unico, con capitale espresso in quote di un fondo interno ( e riscatti parziali programmati). La polizza prevede il pagamento di un capitale a favore dei beneficiari in caso di decesso dell’assicurato, puntando alla rivalutazione dell’importo investito. Tale capitale sarà commisurato ai risultati riconosciuti dal fondo interno chiamato appunto Futuro Sostenibile, in breve un portafoglio di attività finanziarie con alta presenza di elementi che rispettano filtri ESG. Trattandosi di puro fondo interno, senza l’affiancamento di una quota di gestione separata, il rischio di mercato è alto e non è prevista alcuna garanzia di conservazione del capitale, né di rendimento minimo. Non è prevista una data di scadenza ma la durata è pari alla vita dell’assicurato. Il contratto prevede il pagamento di un capitale in caso di morte dell’assicurato commisurato al numero delle quote assegnate moltiplicato per il loro valore unitario, maggiorato di una percentuale che dipende dall’età assicurativa raggiunta dall’assicurato al momento del decesso (da un massimo del 35% a un minimo dello 0,10%). L’ammontare della maggiorazione non potrà comunque superare i 50 mila euro, mentre il premio unico deve essere di importo minimo di 5 mila euro. L’assicurato deve avere un’età compresa tra 18 e 90 anni. A condizione che sia trascorso un anno dalla data di decorrenza del contratto, se l’assicurato è in vita, il contraente può richiedere il riscatto totale, al netto delle penali. Il contratto prevede inoltre la possibilità di riscatti parziali programmati al quindicesimo giorno successivo al termine del trimestre solare dell’anno di durata contrattuale corrispondente al primo, secondo e terzo anniversario della data di decorrenza del contratto. L’ammontare di ciascuno dei tre riscatti parziali programmati è pari all’1,50% del capitale investito. Si tratta di un modo per avere una sorta di cedola dall’investimento, almeno nei primi anni. Guardando al motore finanziario si segnala che gli investimenti, denominati in euro, possono essere costituiti da fondi (anche azionari) e obbligazioni appartenenti alle aree geografiche di Europa, Nord America, Giappone, Pacifico e in misura residuale Paesi Emergenti, dove le pratiche ESG sono ancora agli albori. Sono presenti in misura marginale strumenti finanziari non quotati. Gli strumenti finanziari ESG per il fondo Futuro Sostenibile devono valere almeno il 50% del portafoglio. Il fondo è definibile come flessibile, senza un vero benchmark di riferimento, e al suo posto viene utilizzato come parametro il Value at Risk (VaR, o massima perdita statisticamente stimabile), con l’obiettivo di contenere il VaR del fondo entro l’8% su un orizzonte temporale di un mese – intervallo di confidenza del 99%-. La performance del fondo nel 2019 è risultata pari al 7,37%, mentre nel 2018 la gestione ha perso il 5%. Il periodo di detenzione raccomandato è pari a 5 anni, e su tale orizzonte si calcolano le stime di rendimento nel Kid. Nello scenario peggiore, di forte stress dei mercati finanziari, si può ipotizzare di perdere, già al netto dei costi, poco sopra il 10% medio annuo, valore che si tramuta in un guadagno medio del 5,12% annuo in uno scenario moderatamente a favore e in un 10,74% annuo con condizioni di mercato a tendere molto vantaggiose. I costi sono fotografati al 2,16% annuo. (riproduzione riservata)