Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

UnipolSai Risparmio Energy è un’assicurazione unit linked a vita intera e a premi unici ricorrenti con facoltà di versamenti aggiuntivi, in breve un Pac sui mercati finanziari con la veste assicurativa. L’obiettivo del prodotto è incrementare il capitale, pari ai premi versati al netto dei costi, attraverso l’investimento distribuito nel tempo in fondi interni della società. Un elemento di flessibilità è legato alla possibilità di investire sia in un singolo fondo che in una combinazione libera di fondi interni. Tra i fondi disponibili si segnalano i prodotti a benchmark, ovvero il Fondo Comparto 2 Bilanciato e il Fondo Comparto 3 Azionario Globale, mentre tra i fondi flessibili, con obiettivi massimi di volatilità (o meglio di VaR),spiccano Fondo Valore Prudente UnipolSai, Equilibrato UnipolSai, Dinamico UnipolSai e MegaTrend UnipolSai. La soluzione qui in esame prevede una equiripartizione del capitale investito tra il Fondo Comparto 2 Bilanciato e il Fondo Comparto 3 Azionario Globale.
Zurich Multinvest Plus è un contratto assicurativo multiramo a vita intera, che prevede la combinazione di un prodotto assicurativo con partecipazione agli utili con un investimento di tipo unit linked. E’ previsto un premio unico iniziale che può eventualmente essere integrato con premi unici aggiuntivi e versamenti programmati. I premi conferiti vengono investiti in una delle quattro Linee Guidate, composte da fondi appartenenti a segmenti del mercato obbligazionario, azionario, bilanciato e di tipo flessibile oppure in una composizione libera di fondi a scelta tra quelli disponibili; eventualmente, fino ad un massimo del 50% di ogni premio, si può anche optare per la gestione separata Zurich Trend, per coloro che cercano maggior stabilità nei rendimenti.
La Covip ha richiesto alle casse di previdenza, con circolare del 16 gennaio scorso, le informazioni e i dati necessari relativi al 2019 per la predisposizione della sua Relazione annuale. La commissione di vigilanza presieduta da Mario Padula esercita le funzioni di vigilanza sugli investimenti delle risorse finanziarie e sulla composizione del patrimonio degli enti previdenziali privati, riferendo poi ai ministeri competenti che hanno la competenza in ordine agli aspetti più strettamente previdenziali, nonché quella di carattere regolatorio e quella relativa all’adozione degli interventi conseguenti alle risultanze delle verifiche svolte dalla stessa autorità. Va ricordato poi come le casse di previdenza sono dal 2011 in attesa di un regolamento che ne disciplini le politiche di investimento e i conflitti di interesse. Il testo attualmente in costruzione parte dalla disciplina definita in materia di fondi pensione. Così come ha ricordato più volte la Covip, le casse di previdenza sono oggi gli unici investitori istituzionali affrancati da una regolamentazione unitaria in materia.
L’idea di trasferirsi in una casa di assistenza per anziani è respinta dalla maggior parte degli americani, ma molti svedesi devono faticare per poterlo fare. I genitori anziani negli Stati Uniti possono raccomandarsi con i figli adulti di ricordarsi di andare a trovarli, ma la Cina lo richiede per legge. Visitate i parchi giochi in Giappone e troverete attrezzature per il fitness a misura di anziano invece di scivoli e toboga. Reshma Kapadia di Barron’s, il settimanale del gruppo Dow Jones che pubblica The Wall Street Journal, ha fatto un tour per vedere come alcuni Paesi molto diversi tra loro stanno affrontando il boom dell’invecchiamento globale e come stanno affrontando l’incombente crisi pensionistica.
La grigia recessione non è inevitabile. L’invecchiamento della popolazione è una sfida per tutte le economie sviluppate e per l’Italia in particolare. Per la prima volta nella storia del Paese gli ultrasessantenni hanno superato i giovani under-30. Stando agli ultimi dati Istat, poi, il ricambio naturale è sceso al livello più basso dal 1918, ossia dalla fine della Prima Guerra Mondiale: per ogni 100 residenti che muoiono ne nascono 67. La popolazione italiana è ormai in calo da cinque anni e il costante declino della natalità non lascia presagire un’inversione di tendenza, almeno nel breve termine. Alla recessione demografica si accompagna un’ormai ventennale stagnazione economica che minaccia di trasformarsi in recessione.
È spuntata anche un’assicurazione tra le oltre 500 società italiane che hanno scelto di diventare Benefit. Si tratta di Assimoco, compagnia partecipata dal gruppo R+V (assicurazione di bandiera del mondo cooperativo tedesco), dalle casse rurali Raiffeisen, da Fondosviluppo, oltre che dalle bcc. La compagnia guidata dal direttore generale Ruggero Frecchiami, dopo aver ricevuto a maggio del 2018 la certificazione B Corp, ha deciso di fare il passo successivo verso sostenibilità e sociale mettendo mano allo statuto per trasformarsi in Benefit.
Il gruppo assicurativo Unipol ha chiuso l’anno con un utile consolidato di 1,087 miliardi, in crescita del 73% rispetto ai 628,2 del 2018, mentre la controllata UnipolSai ha registrato un utile netto normalizzato di 721 milioni (+3,2%). La società ha annunciato l’incremento dei dividendi in distribuzione: UnipolSai garantirà una cedola di 0,16 euro per azione (+10%), mentre Unipol remunererà i soci con 0,28 euro per azione (+56%).

Unipol ha chiuso il 2019 con un utile consolidato di 1,087 miliardi di euro, in crescita del 73% rispetto all’anno precedente. Il risultato netto normalizzato, spiega, si è attestato a 732 milioni (+19,5%) e la raccolta diretta assicurativa è stata di 14,014 miliardi (+13,5%). Sul fronte danni la raccolta diretta è salita del 2,7% a 8,167 miliardi. La raccolta premi auto è ammontata a 4,178 miliardi dai 4,183 mld del 2018) e il comparto non auto è migliorato del 5,8% a 3,989 mld. Il combined ratio si è posizionato al 93,7% dal 94,4% precedente. Nel settore vita la raccolta diretta è aumentata del 36,2% a 5,847 miliardi. Il cda ha deciso di distribuire un dividendo pari a 0,28 euro per azione, in crescita del 56%.
Crédit Agricole ha messo a segno profitti superiori alle attese nel quarto trimestre, grazie all’incremento dei ricavi e ad alcune operazioni straordinarie. L’utile netto è balzato del 65% su base annua a 1,66 miliardi di euro, attestandosi oltre le previsioni del consenso degli analisti a 1,46 mld. Il fatturato è salito del 5,5% a 5,12 miliardi. L’utile sottostante (al netto di alcune componenti straordinarie) è salito del 22,1% a 1,986 miliardi.
  • Facile.it inaugura i primi due store nel Sud Italia
Facile.it continua il suo percorso di espansione territoriale e apre i primi due store fisici nel Sud Italia, nelle città di Bari e Lecce, tagliando così il traguardo di 17 negozi nella Penisola. Il progetto Facile.it Store è parte integrante della strategia del comparatore di tariffe: solo nel 2019 circa 50 mila italiani si sono rivolti a uno dei negozi per avere una consulenza per i prodotti di Rc auto e moto, mutui e prestiti o per tagliare il peso delle bollette luce, gas e telefonia

Repubblica_logo

  • RcAuto familiare polizza Pd alle assicurazioni
L a polizza Rc auto familiare parte con il freno a mano tirato.
Esempio: il figlio che potrà beneficiare della classe di merito bassa del “papà” virtuoso per assicurare il proprio motorino rischierà, nel caso di aver provocato un incidente con un danno di oltre 5.000 euro, un “malus” fino a 5 punti. Così, in un attimo, il vantaggio della Rc auto familiare andrà perduto. L’emendamento del Pd al Milleproroghe, approvato ieri in Commissione Bilancio della Camera, riconosce alle compagnie di assicurazioni (l’Ania definisce la norma «ingiusta») un piccolo ristoro a fronte dell’introduzione, che scatta da domani, della Rc auto familiare. La filosofia di fondo della riforma resta intatta: con la Rc famiglia, al primo rinnovo di polizza, si potrà chiedere alla propria compagnia di ridurre al livello del familiare più virtuoso il costo delle altre polizze auto di casa: un passo in avanti rispetto alla pur innovativa Bersani che prevedeva la possibilità di ottenere la classe di merito del familiare più virtuoso solo in occasione dell’acquisto di una nuova auto e della stipula di una nuova polizza. L’altra novità è quella oggetto dell’emendamento di ieri: la classe del “papà” potrà essere utilizzata anche per veicoli di diversa specie come il motorino o la moto. Con rischio malus.
  • Unipol consolida Bper e rimpolpa i profitti +56% la cedola ai soci
Unipol chiude il 2019 con un utile di 1,07 miliardi (+73%), anche grazie al consolidamento della quota di profitti di Bper, di cui detiene il 20%. Così il gruppo guidato da Carlo Cimbri propone un dividendo di 0,28 euro, in crescita del 56% sul 2018. Nel ramo danni la raccolta è salita del 2,7% a 8.167 milioni, con un utile ante imposte di 810 milioni, mentre nel ramo vita è cresciuta del 36,2% a 5.847 milioni, con un utile ante imposte in calo a 236 milioni. Migliora l’indice della gestione tecnica assicurativa (combined ratio) che scende al 93,7% (dal 94,4% 2018) come la solidità patrimoniale (solvency ratio) salita a quota 181%, dal 163% di fine 2018. La controllata UnipolSai ha chiuso il 2019 con un utile al netto delle voci extra di 721 milioni (+3,2%), e ha proposto una cedola di 0,16 euro per azione (+10%).
  • Schiacciata dall’auto guidata dalla figlia 15enne
Non era la prima volta che lo faceva. A 15 anni, guidare l’auto della mamma era un suo grande desiderio. Anche ieri mattina voleva fare lei la manovra, per nulla agevole, per uscire dal vialetto di casa, stretto e lungo, ma sua madre si è impuntata: «Scendi da lì, vieni fuori », le ha gridato apendo lo sportello della Opel Zafira blu e provando a tirar via la ragazzina. Che si è rifiutata. Un litigio, la retromarcia innestata, la macchina che fa un balzo e schiaccia la donna contro un muretto. È morta così, incredibilmente, ieri mattina a Giulianova, Desirèe Luciani, 41 anni, originaria di Chieti, travolta dall’auto manovrata dalla più piccola delle sue due figlie, 15 anni appena.

corsera

  • Turismo, effetto virus: disdette e voli annullati «A rischio miliardi»
Il timore di rimanere impigliati in quella rete di verifiche che ormai è stata stesa negli aeroporti di mezzo mondo. E che una semplice febbriciattola, quando si viaggia può sempre capitare, si trasformi in quarantena. Per farsi un’idea di quello che sta succedendo basta sfogliare il campionario delle disdette raccolte in queste ore dalla rete delle agenzie di viaggio. Per misurare l’effetto complessivo del coronavirus bisogna accontentarsi per forza di cose delle stime. Secondo l’istituto di ricerca Demoskopika, alla fine potrebbero essere cinque milioni i turisti che rinunceranno all’Italia per le loro vacanze. Se così andassero le cose, e naturalmente è ancora tutto da dimostrare, l’Italia pagherebbe un prezzo di ben 4,5 miliardi, circa il 5% del fatturato dell’intero settore turistico. Una batosta. Tre quarti del costo sarebbero concentrati in quattro regioni: Veneto, Toscana, Lazio e Lombardia.

 

  • Rc auto familiare, dal 16 febbraio spunta anche la clausola «malus»
Nessuna proroga, per ora, per l’obbligo di tracciabilità delle spese mediche ai fini fiscali. Nei giorni scorsi si ipotizzava un rinvio all’inizio di aprile del nuovo regime, scattato il 1° gennaio scorso, ma finora nessuno ha presentato emendamenti in questo senso al decreto Milleproroghe all’esame della Camera, che continua a subire modifiche. Nelle ultime ore sono stati approvati moltissimi emendamenti: dalla Rc Auto familiare, che oltre al bonus avrà anche un sistema di malus, alle proroghe per lo stop alle trivelle e per la stabilizzazione dei precari dello Stato. Il provvedimento sarà in Aula a Montecitorio da lunedì e non si escludono nuove modifiche con possibili emendamenti del governo. Per l’assicurazione Rc Auto familiare si era parlato di un possibile rinvio, invece resta il termine del 16 febbraio stabilito dalla legge di Bilancio. Ma con una novità importante. Da domani sarà possibile chiedere l’estensione della classe di rischio più favorevole a tutti i veicoli posseduti dal nucleo familiare, anche di «tipologie diverse», ma con un emendamento proposto dal Pd e approvato in Commissione si prevede adesso anche un sistema di «malus». Chi ha beneficiato della norma per ridurre il premio su un veicolo diverso, come una moto o un motorino, rischia la penalizzazione di ben cinque classi di rischio al rinnovo del contratto se provoca un incidente che causa oltre 5 mila euro di danni. Le imprese assicurative, tuttavia, protestano: secondo l’Ania questa norma vanifica i buoni comportamenti al volante e riduce i prezzi solo per le famiglie più ricche, che hanno più mezzi.
  • Scatto degli utili Unipol, il dividendo sale a 0,28 euro
«La Rc auto familiare è una normativa di carattere populista che produrrà effetti iniqui in quanto penalizzerà le famiglie meno abbienti che magari hanno un solo veicolo mentre le più abbienti, che ne hanno 3 o 4, beneficeranno di una riforma che presenta aspetti non meritocratici». Così ieri Carlo Cimbri, group ceo di Unipol, nel corso della conference call sui dati preliminari 2019, è intervenuto sulle misure riguardanti le polizze Rc auto. Il gruppo ha chiuso il 2019 con un aumento del 73% dell’utile a 1,087 miliardi (732 milioni, in crescita del 19,5%, il risultato netto normalizzato) e del dividendo del 56% a 0,28 euro. Per la compagnia UnipolSai l’utile è stato di 655 milioni rispetto ai 948 dell’esercizio precedente, mentre il risultato netto normalizzato è cresciuto del 3,2% a 721 milioni. Il dividendo è salito del 10% a 0,16 euro. Il monte dividendi per Unipol è di 201 milioni e per UnipolSai è pari a 453 milioni. Per quanto riguarda la raccolta diretta, a perimetro omogeneo la crescita è stata del 14,4% a 14 miliardi, di cui 8,16 miliardi nei danni e 5,8 nel settore vita, dove si è registrato un aumento del 36,2%. Il solvency ratio (l’indice che misura la solidità) è salito dal 202 al 250%.

  • La polizza Rc auto formato famiglia in vigore da domani
Contrordine: la polizza Rc auto familiare agevolata può partire dal 16 febbraio, senza ulteriori rinvii. La versione definitiva del decreto milleproroghe non ne conterrà e, anzi, ha introdotto una norma per disciplinare che cosa succede quando un veicolo che fruisce di questa polizza causa un incidente. Ma la norma è scritta in modo poco chiaro, per cui si profila un’entrata in vigore incerta. Inoltre, l’Ania ha confermato le critiche delle compagnie assicurative per una misura che avvantaggia alcune famiglie penalizzandone altre meno abbienti, per cui la definisce iniqua. Il decreto fiscale (Dl 124/2019) ha modificato l’articolo 134 del Codice delle assicurazioni (comma 4-bis) allargando la possibilità di fruire della stessa classe di merito del veicolo più “virtuoso” del nucleo familiare anche ai mezzi di categoria diversa (per esempio, la moto del figlio prende la prima classe dell’auto di un genitore, a prescindere dal fatto che ogni categoria ha il suo grado di sinistrosità, di qui un’altra critica dell’Ania) e a quelli che già prima erano presenti nel nucleo (quindi non solo a quelli che vengono acquisiti). Il tutto a patto che l’assicurato non abbia causato sinistri con almeno il 50% di colpa negli ultimi cinque anni (non è chiaro che cosa accada a chi, come i giovanissimi, non ha alle spalle cinque anni di storia assicurativa).
  • Unipol, migliora i conti e vola in Borsa Anticipato il target sul dividendo
Il balzo dell’utile, sopra le attese del mercato, e una cedola in crescita del 56%, anche questa superiore alle aspettative, hanno spinto al rialzo il titolo di Unipol Gruppo che ha chiuso la seduta di ieri in progresso del 6,42% a 5,25 euro. A sostenere le quotazioni ha contribuito fin da subito l’annuncio di un dividendo di 0,28 euro per azione, valore parzialmente inatteso dal mercato. Anche se, come ha sottolineato successivamente il ceo Carlo Cimbri, di fatto in linea con quelle che erano le indicazioni sia del piano al 2021 sia di quanto emerso a valle della presentazione dei risultati del terzo trimestre. Con questo dividendo la holding di fatto riconoscerà agli azionisti complessivamente 200 milioni di euro, ossia un terzo di quello che è l’obiettivo complessivo al 2021 di 600 milioni. Target che il ceo ha ovviamente confermato spiegando che quanto verrà distribuito nei prossimi mesi non è una nuova soglia su cui costruire mete ancora più ambiziose. Tuttavia, in generale Unipol ha lo spazio «per gestire qualche miglioramento».

  • Assicurarsi in un minuto
Gli italiani non investono sul loro futuro e neanche sulla loro protezione. Oggi il nostro sistema pensionistico pubblico non regge eppure non vengono cercate alternative nella previdenza complementare. Due lavoratori su tre non aderiscono a fondi pensione e tra i giovani solo uno su 5 è attratto da questa forma di risparmio. Lo racconta la copertina di Plus24. Ma gli italiani sono indietro anche sul fronte della protezione. Per la salute spendono ogni anno di tasca propria 40 miliardi ma solo una famiglia su dieci ha attivato una soluzione assicurativa. Lo stesso vale per la casa. Tutti ne hanno una ma solo il 3% delle abitazioni è assicurato. Le cose vanno meglio nella sfera del risparmio assicurativo, uno dei principali asset finanziari detenuti dalle famiglie, ma considerato lo scenario economico italiano e i tassi negativi, i prodotti vita tradizionali risponderanno sempre meno all’esigenza principale di tutela e investimento di liquidità. Le compagnie, secondo l’EY Insurance Outlook 2020, saranno portate a puntare maggiormente sulla previdenza complementare che viaggia però ancora con il freno tirato. Anche se negli ultimi 3-4 anni si stanno registrando tassi di crescita superiori al 5%, siamo ancora molto indietro in Europa. Lo scenario demografico e la pressione sui bilanci pubblici renderanno però i prodotti di assistenza long term care sempre più rilevanti. Ma in generale, come ha recentemente dichiarato la presidente dell’Ania, Maria Bianca Farina, «resta un sensibile gap di protezione assicurativa che caratterizza il nostro Paese, rendendolo più fragile e, quindi, meno competitivo nello sviluppo».
  • Fondi pensione tra tassi a zero e rally di Borsa
Il rally delle Borse fa bene anche alla previdenza complementare. Così dopo un 2018 negativo per tutte le tipologie di investimento, gli oltre 8,3 milioni di lavoratori iscritti ai fondi pensione tirano un sospiro di sollievo. Per le forme pensionistiche, che gestivano a inizio anno oltre 184 miliardi, i rendimenti medi del 2019 sono stati positivi per tutte le forme e per tutte le tipologie di comparto. Al netto dei costi di gestione e della fiscalità, i fondi negoziali, ossia quelli accessibili solo a chi fa parte di determinate categorie di lavoratori (che rappresentano il 30% delle risorse) hanno guadagnato in media lo scorso anno il 7,2%; l’8,3% è invece la rivalutazione dei fondi aperti, mentre il 12,2% è il risultato medio dei piani individuali pensionistici (Pip) unit linked, forme queste ultime due accessibili anche ai lavoratori autonomi. Per i Pip assicurativi collegati a gestioni separate di ramo I, che contabilizzano le attività a costo storico e non sono soggetti dunque alla volatilità dei mercati, il risultato, che viene acquisito definitivamente dagli iscritti, è dell’1,7%.
  • Previdenza e web L’ integrativa ora si fa dal divano
Il sito web del vostro fondo pensione complementare dovrà possedere «un design di tipo responsive». Sì, la Covip si è spinta fin qui: l’authority di vigilanza chiede che il sito del vostro fondo pensione si adatti allo schermo del cellulare. Sarà una pignoleria ma rende la vita più confortevole, soprattutto ai giovani iscritti grandi utilizzatori di smartphone. In metrò o dal divano, potremo così sapere tutto sulla previdenza integrativa. Potrebbe apparire una novità di poco conto, eppure nel burocratico mondo italiano arriva una ventata di semplificazione del linguaggio grazie anche alla tecnologia. Svolta voluta dall’Unione europea sempre attraverso direttiva, e in particolare alla 2016/2341 altrimenti nota con il nome di Iorp2. Sul sito Covip è in consultazione (fino all’11 aprile) un documento di attuazione della direttiva recepita in Italia con il decreto legislativo 147/2018; titolo del nuovo provvedimento: «Istruzioni di vigilanza in materia di trasparenza». Fuori dal legalese e dal burocratese, il documento in consultazione è legato al tema della trasparenza ma dentro c’è un po’ di tutto.
  • Big della previdenza pronti a pesare in assemblea
L’unione fa la forza. Anche in Italia i grandi investitori previdenziali hanno deciso che è arrivato il momento di mettersi insieme per far pesare i propri voti nelle assemblee e nella governance delle aziende quotate. Assodire è l’associazione fra le casse di previdenza di medici (Enpam), avvocati (Cassa forense) e ingegneri e architetti (Inarcassa): 50 miliardi di attivi e 800 mila professionisti iscritti. La costituzione è stata resa nota a inizio febbraio. A ruota è arrivato l’annuncio della conferenza stampa di Assoprevidenza (fondi pensione preesistenti) e del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili (Cndcec): il 19 febbraio verrà presentata a Milano, ore 12 e 30 in piazza San Damiano 7, l’associazione “Centro di tutela dei diritti degli azionisti istituzionali”. A questo punto la domanda è: che sta succedendo nel mondo dei grandi investitori previdenziali?
  • Tfr per rinforzare la pensione? Non per tutti
Affiancare il primo pilastro. Era questo l’obiettivo della previdenza complementare nel nostro ordinamento, almeno in una prima fase. Alla fine del 2016, il legislatore ha pensato che i risparmi accantonati nelle forme di secondo pilastro potevano rivestire anche un’altra, fondamentale, funzione: quella di costituire un reddito-ponte di accompagnamento alla pensione per chi perdeva il lavoro e non aveva ancora maturato i requisiti pensionistici. Per questa finalità è stata introdotta la Rita (Rendita integrativa temporanea anticipata), prima sperimentale, poi resa strutturale dalla legge di bilancio del 2018 e inserita all’interno dell’articolo 11 del D.Lgs. 252/2005.