Il Servizio Studi di MAPFRE ha realizzato una pubblicazione che riporta le proiezioni sugli andamenti dei mercati danni nei prossimi tre anni di oltre 30 paesi, industrializzati e non.
Secondo lo studio, l’evoluzione del mercato assicurativo danni globale, misurata dalla raccolta premi, avrebbe rallentato in modo considerevole nel 2019 (+1,7%, +6,8% nel 2018). Questa tendenza dovrebbe tuttavia invertirsi già a partire dall’anno in corso (+3,7%) per poi accelerare in modo consistente nel biennio successivo (+6,7% e +5,9%).
La ripresa della raccolta globale, che porterebbe il volume dei premi complessivo a superare la soglia dei 3.000 miliardi alla fine del 2022, è condizionale all’ipotesi che non si aggravino ulteriormente tensioni nei rapporti commerciali tra i principali attori nel panorama economico mondiale, in particolar modo tra Stati Uniti e Cina, che ha caratterizzato gli ultimi anni.
Negli Stati Uniti la crescita dei premi danni rallenterebbe visibilmente nel 2019 (+1,1%, 2,0% nel 2018), soprattutto per effetto dell’escalation protezionista con la Cina, l’Unione Europea e il Regno Unito, e durante tutto il triennio successivo (+1,1%, +0,7% e +0,7%), parallelamente al calo previsto nei consumi e negli investimenti. Anche nell’area dell’euro il business danni registrerebbe un rallentamento, anche se di minore entità, nell’anno in corso (+2,1%, +2,6% nel 2018), accelerando, lievemente ma progressivamente nel prossimo triennio (+2,0%, +2,2% e ++2,4%).
Fuori dalla moneta unica, in Giappone l’importanza del settore danni è prevista in espansione nel 2019 (+1,6%, +0,4% nel 2018) e durante tutto il triennio di previsione (+1,5%, +1,7%, +1,8%), mentre la dinamica della raccolta nel Regno Unito segnerebbe una consistente decelerazione nel 2019 (+1,7%, +3,0% nel 2018), seguito da un ulteriore declino nel 2020-22 (+0,9%, +1,0% e +1,1%). Quanto ai paesi emergenti asiatici, gli esperti di MAPFRE proiettano un andamento stabile della crescita dei premi del comparto, con tassi di espansione notevolmente superiori alla media dell’aggregato in Cina (+14,8% nel 2019, +14,3% l’anno precedente; +15,4%; +15,1% e +15,2% nel triennio 2020-22).
Fonte: ANIA Trends