Dall’Asia al Sudamerica, quali sono i mercati dove il Leone potrà investire parte dei 3 miliardi di risorse destinate alla crescita Parla Anchustegui, capo delle attività internazionali della compagnia

di Anna Messia
Sono tanti i mercati in cui Generali vuole crescere ed è pronta a investire: dal Sudamerica all’Asia passando per Spagna, Svizzera, Portogallo e pure Grecia. Parola di Jaime Anchustegui, dal 2018 a capo delle attività internazionali di Generali e che alcuni di quei mercati li ha sperimentati in prima linea. Nei suoi 26 anni nel gruppo Generali è stato ceo della compagnia in Spagna, ha lavorato in Messico, Perù e Brasile. Ora questi Paesi li coordina tutti sotto il cappello dell’Internazionale, che raccoglie i mercati europei (escluse Est Europa, Francia, Italia e Germania), l’intera l’Asia e il Sudamerica. Aree che complessivamente, con 8,3 miliardi, nel 2018 hanno rappresentato il 13% dei premi del gruppo Generali e il 14% del risultato operativo, ma dove il gruppo vuole spingere forte, conoscendo le enormi potenzialità di crescita in questi Paesi e forte delle risorse a disposizione.
Come ribadito più volte dal group ceo Philippe Donnet, la compagnia continua a guardarsi intorno, consapevole di avere a disposizione una potenza di fuoco di oltre 3 miliardi di euro. Certo: trovare l’occasione giusta non è facile, e non solo per una questione di prezzo. Come più volte ricordato da Trieste, per chiudere l’operazione che possa consentire a Generali di fare un salto di crescita significativo, come da tempo il mercato attende, c’è bisogno di una perfetta integrazione con le strategie del gruppo. Non è stato così con la spagnola Bbva e con l’americana Metlife. Generali, secondo rumors di mercato mai commentati da Trieste, era stata tra le compagnie in corsa sia per diventare il partner bancassicurativo del Bbva (in particolare in Sudamerica) e per rilevare le attività europee di Metlife, ma entrambi dossier si sono poi chiusi con un nulla di fatto. «Stiamo esaminando opportunità per l’asset management in Regno Unito, Usa e Asia, mentre riguardo al campo prettamente assicurativo vogliamo rafforzare la nostra leadership in Europa cogliendo qualsiasi opportunità di qualità», ha detto Donnet. Ma il mirino resta puntato anche sui mercati coordinati da Anchustegui. Basti pensare alla Cina, dove il Leone è già oggi tra le prime cinque compagnie Vita internazionali. Nel Paese il gruppo è alleato con China National Petroleum Corporation (Cnpc), la prima compagnia petrolifera del Paese, in una joint venture vita di cui il gruppo di Trieste detiene il 50% (visto che, secondo le norme cinesi, le società straniere non possono avere la quota di maggioranza). Da tempo si discute di una maggiore apertura nell’azionariato alle società estere. Una partita che le Generali seguono con attenziokne. «Prima o poi l’ulteriore apertura arriverà», dice Anchustegui, «ma siamo consapevoli che il nostro alleato Cnpc è e resterà strategico e siamo felici di lavorare con esso». A sintetizzare il concetto è stato di recente lo stesso Donnet, spiegando che è meglio avere il 50% di una compagnia che guadagna piuttosto che il 100% di una che fa fatica a crescere.

«Sono molto soddisfatto anche della Malaysia, dove abbiamo il 49% di una compagnia Danni ben gestita, mentre in Vietnam abbiamo firmato un accordo di 15 anni con la locale Oriental Commercial Bank», aggiunge Anchustegui, ricordando che Generali ha un ufficio regionale a Hong Kong per coordinare tutte le attività asiatiche.
Guardando al Sudamerica, tra i Paesi che hanno dato maggiori soddisfazioni a Generali c’è il Cile, in particolare nel settore previdenziale, e l’Argentina. Nel Paese la compagnia è leader di mercato, registra un incremento del 10% del numero di polizze e ha appena firmato un accordo con Mercato Libre (la Amazon sudamericana), il cui modello sarà replicato anche in altri mercati.
Quanto all’Europa, Anchustegui si dice molto soddisfatto della Spagna («tra i migliori mercati d’Europa») e del Portogallo, dove Generali, grazie all’acquisizione di Seguradoras Unidas e Advancede Care ha raggiunto circa un miliardo di premi e la seconda posizione nel mercato Danni. «Ora lavoreremo all’integrazione e all’evoluzione tecnologica della compagnia», dice esprimendo a sorpresa soddisfazione anche per la Grecia. «Generali vanta i migliori risultati del mercato», conclude, «l’obiettivo, ora, è crescere nei mercati dove la compagnia ha scelto di operare». (riproduzione riservata)

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