Il noleggio a lungo termine guadagna sempre più spazio nel nostro Paese. Nei primi nove mesi del 2019 secondo i dati comunicati da Aniasa, l’associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità, la flotta di veicoli in circolazione ha superato la soglia record del milione di unità: oltre 800 mila sono autovetture e circa 200 mila i veicoli commerciali leggeri. A fronte di un mercato complessivamente stabile, le immatricolazioni sono cresciute del 14%. Si fa sentire la campagna anti diesel, condotta anche attraverso blocchi ingiustificati alla circolazione in città dei veicoli di ultima generazione che ha determinato l’inarrestabile discesa del gasolio (-12% e una quota che passa dal 76% al 66% del circolante a noleggio a lungo termine), di cui beneficiano quasi interamente le alimentazioni a benzina e solo in piccola parte le “alternative”. In particolare, oltre all’aumento delle vetture in flotta, va rimarcata anche quello dei veicoli commerciali leggeri a nolo (213.000), sempre più utilizzati nelle nostre città anche per i servizi di consegna delle merci acquistate online.
Aniasa lancia però l’allarme sulla nuova normativa sul bollo auto. “Una norma – sostiene l’associazione in una lettera aperta ai Ministri dell’Economia e dei Trasporti – che aumenta la burocrazia e i costi per chi usa l’auto aziendale (150mila clienti tra aziende, privati e PA), che produrrà minori introiti per l’Erario, con il rischio concreto di una forte crescita dell’evasione della tassa automobilistica e di un boom di contenziosi connessi al mancato o non corretto pagamento del bollo. A distanza di due giorni dalla scadenza, dopo un mese di attesa, è praticamente impossibile procedere al pagamento per le flotte e si è costretti a seguire procedure antiquate, di oltre 30 anni fa. Chiediamo al Governo di intervenire urgentemente, posticipando l’entrata in vigore della norma fino a quando non saranno operative procedure che consentano di adempiere all’obbligo”.
Tutto nasce dalla norma (fortemente criticata dagli operatori) inserita nel DL Fiscale, approvato a fine anno, che prevede a partire dal 1° gennaio 2020 un cambiamento epocale per il pagamento del bollo auto, cui ora è tenuto non più il proprietario del veicolo, bensì il suo utilizzatore, in base alla Regione di residenza. “Per quasi 150.000 clienti (85.000 aziende, 3.200 PA e 60.000 soggetti privati) che utilizzano oltre 1 milione di veicoli a noleggio e residenti in venti regioni con altrettante specifiche regolamentazioni – spiega una nota di Aniasa – si tratta di un assurdo passo indietro, l’esatto contrario del concetto di smart mobility; soprattutto in quanto la misura è di complessa applicazione e rischia di produrre pericolosi effetti inattesi. Per il 2020 sono stimate 3.500.000 operazioni di pagamento”.
A oggi è impossibile anche per i proprietari dei veicoli effettuare in via informatica i pagamenti per i quasi 700.000 veicoli le cui targhe risultano all’Archivio Nazionale dei Veicoli. Per questi occorre seguire una procedura totalmente avversa alla digital economy: è necessario quindi recarsi fisicamente presso gli uffici preposti, presentando carta di circolazione e copia del contratto per ogni singola targa.
“Chiediamo al Governo – dichiara il presidente di Aniasa Massimiliano Archiapatti – di correggere repentinamente il tiro per gestire questa transizione nel pagamento della tassa automobilistica e scongiurare il black-out tra amministrazioni locali, garantendo maggiore chiarezza sulle procedure da seguire. Intanto, riteniamo necessario posticipare l’applicazione della disposizione. Siamo a disposizione dei Ministeri, dell’ACI e della Conferenza Stato-Regioni per risolvere un problema che riguarda una realtà sempre più significativa e in costante sviluppo nell’ambito della mobilità nazionale”.