GIURISPRUDENZA
Corte Suprema di Cassazione III Sezione Civile: ordinanza n. 31539/18
Autore: Domenico Caiafa
ASSINEWS 305 – febbraio 2019
La Corte di Appello di Salerno con sentenza 295/15 dell’1.10.2015, decidendo sul gravame proposto da UnipolSai Ass.ni Spa (Avv. M. C.) avverso la sentenza n. 554/2001 del Tribunale di Nocera Inferiore nei confronti di L.O. (Avv. T. G.), appellante in via incidentale e B.L., appellato contumace, accoglieva l’appello, correggendo errori di calcolo del Giudice di primo grado e, in diritto, riconoscendo il solo danno patrimoniale e non il danno esistenziale, richiesto come voce autonoma di danno alla persona, comunque, non riconosciuto neppure come personalizzazione del danno biologico, per difetto di prova rigorosa.
Nella esaustiva motivazione, la Corte territoriale non si era limitata a disconoscere il danno esistenziale alla stregua dell’orientamento – anche delle Sezioni Unite della S.C. – ma, dopo un completo esame delle diverse voci di danno, richieste ma non riconosciute, ribadiva che il danno esistenziale, in ogni caso, va provato rigorosamente, costituendo soltanto un aspetto del danno non patrimoniale in una categoria ampia ed onniacomprensiva, non suscettibile di suddivisioni in sottocategorie che lasciano spazio a duplicazioni del risarcimento per identici pregiudizi.
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