I criminali informatici hanno messo nel mirino le piccole e medie imprese che sono attualmente impegnate nella trasformazione digitale dei propri processi. Un passaggio delicato nel quale cercano di infilarsi i criminali informatici, senza correre troppi rischi e con buone probabilità di successo. È quanto rileva il report “Cyber Attack Inevitability: The Threat Small & Midsize Businesses Cannot Ignore”, realizzato da Chubb.
Molto spesso i vertici delle PMI non dispongono di informazioni sufficienti sulla protezione dei rischi e percepiscono molto spesso una bassa esposizione al rischio. Dal canto loro gli hacker fanno affidamento su questa sottovalutazione del rischio e sviluppano nuove strategie di attacco attraverso account di posta elettronica rubati, ransomware e truffe via phishing e furti di computer. Il report sostiene che il costo medio di ripristino da un incidente cyber ammonta a 400.000 dollari.
Secondo gli esperti di Chubb le PMI possono adottare diverse attività per proteggersi da attacchi esterni, partendo dalla creazione di un vero e proprio piano di emergenza per difendersi dagli hacker, per poi passare all’utilizzo di un gestore di password sicuro, alla formazione dei dipendenti, all’installazione di un buon software antivirus, all’aggiornamento dei sistemi operativi e alla protezione delle attività sviluppate in rete, oltre a una buona copertura assicurativa.