I broker britannici sono sempre più preoccupati dal clima di incertezza legato alla Brexit e all’andamento dell’economia. È quanto rileva il recente sondaggio di Aviva dal titolo, “Broker Barometer”.
Solamente il 7% del campione di 250 broker intervistati ritiene che il clima economico stia evolvendo in senso positivo, una percentuale in calo del 13% rispetto a quanto riscontrato nel maggio 2018. Tuttavia, nonostante questo sentiment negativo, quasi la metà dei broker (il 48%) ha dichiarato di prevedere un incremento del business nel 2019. La maggior parte pensa di incrementare la propria attività (93%) attraverso operazioni di recruitment esterni, ma il sondaggio mostra anche un aumento significativo del numero di broker che prevede uno sviluppo per linee interne (dal 36% al 53%), grazie soprattutto a un incremento dell’attività di formazione.
Secondo Phil Bayles, amministratore delegato di Aviva, i risultati del sondaggio disegnano uno scenario incoraggiante per il futuro degli intermediari professionali indipendenti, la maggior parte dei quali dimostra un approccio positivo nonostante le oggettive difficoltà dell’attività in questo momento di grande incertezza.
Il sondaggio di Aviva ha inoltre mostrato che la maggior parte dei broker (87%) ritiene che qualora i clienti non seguissero i loro consigli si verrebbero a trovare in una situazione di sottoassicurazione o con evidenti lacune nella copertura (78% la percentuale nel maggio 2018).
È pari al 6% la percentuale di broker che ha dichiarato di voler lasciare il settore entro la fine del prossimo anno.
Infine, la maggioranza dei broker ritiene di dedicare la giusta quantità di tempo ai propri clienti, i quali, nella maggior parte dei casi seguono i loro consigli.
Il prezzo rimane l’argomento di maggiore attenzione da parte del cliente, seguito dalla qualità della copertura e dalle richieste sulla cyber insurance.