Modena discuterà i dettagli dell’operazione nella riunione del 7
Per l’acquisizione si lavora su un range di prezzo compreso tra 260 e 280 milioni, versato in contanti. Previste sinergie significative. L’annuncio potrebbe avvenire prima della presentazione del piano
di Luca Gualtieri
Dopo diverse settimane di lavoro l’operazione Unipol Banca arriverà presto al vaglio del vertice di Bper . Il consiglio di amministrazione dell’istituto dovrebbe esaminare le condizioni dell’offerta nella riunione di giovedì 7 febbraio, nell’ambito dell’approvazione dei risultati di bilancio. I termini generali sarebbero già stati definiti, anche se mancano ancora dettagli decisivi. A partire dal prezzo che Modena (assistita da Citi, mentre Unipol si sta avvalendo della consulenza di Mediobanca e Credit Suisse) vorrebbe portare nella parte bassa della forchetta di 260-280 milioni emersa nelle scorse settimane, versando l’intero importo in contanti o comunque una buona parte.
Bologna del resto è già socio di maggioranza relativa (al 15,06%) del gruppo modenese e non avrebbe motivo per incrementare la quota nel capitale nei prossimi mesi. La finalità industriale del deal? Unipol Banca, che verrebbe rapidamente fusa nella capogruppo, è un’opportunità di acquisto per Bper che, pur in un mercato di mercato critico come quello attuale, vede nell’operazione la possibilità di allargare la propria rete commerciale e di stringere ulteriormente l’alleanze industriale con il gruppo guidato da Carlo Cimbri.
La preda del resto è una realtà molto diversa da quella di qualche anno fa quando era gravata dal fardello di quasi 3 miliardi di npl: il problema è stato infatti affrontato di petto con una scissione che ha separato i bad loans dagli attivi in bonis, abbattendo il costo del credito per gli esercizi a venire. Ci sono però spazi per un’ulteriore azione di turnaround che sarà portata avanti dal compratore: il cost/income a fine primo semestre era all’82,7%, un livello ancora al di sopra della media nazionale, mentre il gross npe ratio (rapporto tra crediti deteriorati lordi e impieghi) è al 10,1% rispetto al target del 5% che si sono dati molti istituti.
Tornando a Bper , oltre all’acquisto di Unipol Banca l’istituto starebbe definendo anche il rafforzamento in Arca Holding, la società che controlla Arca. Da tempo il 40% del capitale della holding detenuta dalle ex banche venete è sul mercato e il compratore più probabile sembrano gli altri due maggiori azionisti, cioè Bper Banca e la stessa Popolare di Sondrio (che controllano rispettivamente il 32,7 e il 21,3%).
Nell’ambito del piano Bper dovrebbe annunciare anche l’acquisto del 49% delle azioni della controllata Banco di Sardegna oggi in mano alla fondazione omonima. L’operazione potrebbe avvenire attraverso uno swap che consentirebbe all’ente cagliaritano di ottenere azioni della capogruppo oppure con l’emissione di un bond subordinato successivamente convertibile in equity. Per quanto riguarda i target del piano (messo a punto con l’advisor Boston Consulting), la banca potrebbe ridurre di 1,9 miliardi i non performing loans, una cifra che non comprende i processi attualmente in corso. Il tema del derisking è del resto molto caro a Unipol . Forte di questi numeri il gruppo e, si mormora, con qualche novità al vertice il gruppo avrà le carte in regola per diventare polo aggregante. (riproduzione riservata)
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