La compagnia del Leone chiude il 2018 con raccolta premi superiore a 5 miliardi
Nuova produzione a 2,4 miliardi. L’ad Passero anticipa gli obiettivi sulle polizze sanitarie che «diventeranno popolari». In 5 mesi raccolti 12 milioni di premi e si lavora già alle coperture casa
di Anna Messia
Alleanza Assicurazioni punta a rendere popolari e accessibili le polizze salute in Italia e i numeri della compagnia del gruppo Generali sembrano incoraggianti: a cinque mesi dall’avvio della nuova offerta di coperture sanitarie sono stati raggiunti più di 30 mila clienti e raccolti premi per 12 milioni. «Si tratta di un business ad alto valore sociale», sottolinea l’ad di Alleanza assicurazioni, Davide Passero, che oggi terrà a Genova la Convention Annuale della compagnia davanti a una platea di 700 persone e oltre 15 mila consulenti collegati in diretta streaming.
Un’occasione per fare il bilancio del 2018 e per tracciare le nuove strategie di Alleanza, pilastro di Generali Italia con 35 miliardi di attivi e una raccolta premi di oltre 5 miliardi. «Il 2018, anno in cui la compagnia ha compiuto 120 anni, si è chiuso con una massimo storico per la nuova produzione, cresciuta del 10% a 2,4 miliardi» rispetto al +3% del resto del mercato (dato Ania a novembre 2018, ndr), dice Passero sottolineando che si tratta di risultati record raggiunti per il quarto anno consecutivo.
Dal 2015 a oggi la compagnia del Leone ha guadagnato quattro posizioni nella classifica delle assicurazioni Vita italiane, passando dal nono al quinto posto. L’elemento distintivo di Alleanza nel mercato italiano delle polizze è la rete distributiva, che non è composta dai tradizionali agenti ma da dipendenti della compagnia, in totale 3.000 che si avvalgono di account e junior account, oggi più di 7.500 persone.
Da quando Passero ha preso il timone di Alleanza, nel 2014 (dopo aver contributo al lancio della compagnia diretta Genertel), è stata avviato un piano per potenziare la rete, anticipando gli effetti della Idd, la direttiva europea sulla distribuzione assicurativa, entrata in vigore a ottobre. «L’intenzione è ridurre il turnover dei giovani che ogni anno la compagnia inserisce nella rete, per questo abbiamo lanciato il programma Generazione Alleanza, introducendo strumenti per formare le persone giuste», aggiunge il numero uno di Alleanza.
Negli anni passati la media di chi restava in azienda dei giovani neolaureati o neodiplomati era uno su quattro e il nuovo piano punta ad alzare la soglia a uno su due. Inoltre è stato lanciato un piano triennale di 900 assunzioni, di cui già 300 quest’anno. «Da un anno siamo partiti con Generazione Alleanza e stiamo iniziando a ottenere i risultati previsti», continua Passero. Ad andare oltre le previsioni è stata invece la raccolta delle polizze salute. «In questi mesi, con Semplice con Alleanza, abbiamo raccolto il doppio di quello che avevamo ipotizzato. Non mettiamo limiti alla crescita e abbiamo piani ambiziosi viste le potenzialità dei nostri consulenti», continua l’ad, «vogliamo rendere gli italiani più consapevoli dell’esigenza di coprirsi dai rischi con un’offerta semplificata. Alleanza, leader in Italia nel mercato Vita grazie alla sua rete capillare, vicina alle famiglie, può avere un ruolo sociale pure in altri rami di attività».
Con l’arrivo di Passero al timone, Alleanza ha rivisto l’offerta Vita (oggi la quasi totalità delle polizze è di tipo ibrido), ha rilanciato la protection Vita (con 100 milioni raccolti nel 2018) e, come visto, ha avviato il business della protezione salute. In cantiere c’è anche l’innovazione delle polizze per la casa, che saranno commercializzate nel 2020: «Quest’anno lavoreremo per mettere a punto un’offerta semplice e innovativa abbinata a una consulenza di valore», conclude Passero. (riproduzione riservata)
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