Al via l’anticipo per i disoccupati. Sconto alle madri
di Leonardo Comegna
Da quest’anno l’accesso all’Ape sociale sarà consentito anche ai lavoratori il cui stato di disoccupazione derivi dalla scadenza naturale di un contratto a tempo determinato. Mentre le madri di famiglia avranno uno sconto fino a 2 anni sui requisiti contributivi richiesti. Sono queste le principali novità, introdotte dalla legge di Bilancio 2018 (n. 205/2017), sullo strumento che consente di anticipare il pensionamento ad alcune categorie in condizioni disagiate. Novità puntualmente ribadite dalla circolare Inps n. 33/2018, nella quale l’ente di previdenza fornisce alcune importanti precisazioni che aiutano ad individuare gli aventi diritto.
L’Ape sociale. L’ Ape (Anticipo pensionistico) offre la possibilità del pensionamento anticipato a chi ha raggiunto almeno i 63 anni di età e si trova in situazione di disagio economico, cui viene erogato un sussidio mensile con un limite di 1.500 euro lordi (a carico dello stato) sino al compimento dell’ età di vecchiaia. Due le condizioni richieste: far valere un minimo di 30 anni di contributi (36 anni per chi svolge attività difficoltose) e maturare un trattamento almeno pari a 1,4 volte la pensione minima (710 euro circa). Queste le categorie interessate:
1) disoccupati involontari (licenziati) che hanno esaurito integralmente la prestazione per disoccupazione o mobilità da almeno 3 mesi, compresi, a partire dal 2018, i lavoratori la cui disoccupazione deriva dalla scadenza naturale di un contratto a tempo determinato, a condizione che abbiano avuto, nei 36 mesi precedenti la cessazione del rapporto, periodi di lavoro dipendente per almeno 18 mesi;
2) soggetti che assistono, al momento della richiesta e da almeno 6 mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità (legge n. 104/1992). Dal 2018 sono stati aggiunti coloro che hanno una parentela di secondo grado (convivente), qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 70 anni di età oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti;
3) invalidi civili che presentino una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle competenti commissioni sanitarie, almeno pari al 74%;
4) lavoratori dipendenti che svolgono da almeno 7 anni negli ultimi 10, ovvero almeno 6 anni negli ultimi sette, attività lavorative per le quali è richiesto un impegno tale da rendere particolarmente difficoltoso e rischioso il loro svolgimento, e siano in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 36 anni. L’Inps ha precisano che il requisito di almeno 7 anni negli ultimi 10 di attività lavorativa, ovvero di almeno la metà della vita lavorativa complessiva possono essere valutati in via prospettica. Questi requisiti, in sostanza, non devono essere necessariamente posseduti al momento in cui si presenta l’istanza di verifica, ma possono essere perfezionati entro la fine del 2018. Le attività professionali di riferimento sono indicate nell’elenco seguente: 1) operai dell’ industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici; 2) conduttori di gru, di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni; 3) conciatori di pelli e di pellicce; 4) conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante; 5) conduttori di mezzi pesanti e camion; 6) professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni; 7) addetti all’assistenza di persone in condizioni di non autosufficienza; 8) professori di scuola pre primaria; 9) facchini, addetti allo spostamento merci e assimilati; 10) personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia; 11) operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifiuti. Dal 2018 sono stati aggiunti altri 4 profili professionali (si passa quindi da 11 a 15 professioni): 12) operai siderurgici di prima e seconda fusione; 13) braccianti agricoli 14) lavoratori marittimi imbarcati; e 15) pescatori. Il restyling dell’Ape sociale prevede inoltre che per le 15 categorie interessate non trova applicazione l’adeguamento demografico che scatterà nel 2019.
Sconto alle donne. Dal 1° gennaio 2018 le madri guadagnano lo sconto di un anno requisiti contributivi per ogni figlio entro un limite di due anni. Pertanto, a seconda del profilo di tutela, le madri con due figli possono accedere all’Ape sociale con 28 anni di contributi (34 anni se risultano addette a lavori gravosi, mentre per quelle con un figlio i requisiti sono ridotti a 29 anni (35 anni per i lavori gravosi).
Tempi stretti per le istanze. In seguito all’ultima legge di Bilancio, per ottenere i benefici dell’Ape sociale, dice l’Inps, gli interessati dovranno produrre istanza per il loro riconoscimento entro il 31 marzo del 2018 ovvero entro il 15 luglio 2018. E avverte che le domande presentate oltre il 31 marzo oppure oltre il 15 luglio 2018 e, comunque, non oltre il 30 novembre 2018, sono prese in considerazione esclusivamente se all’esito del monitoraggio dello «scaglione» precedente residuano le necessarie risorse finanziarie. Solo dunque nel caso avanzino dei quattrini.
Fonte: