Il Sindacato Nazionale Agenti di assicurazione (SNA) si oppone alla modifica dell’Art. 117 del Codice delle Assicurazioni introdotta all’art. 1 comma 19 dello schema di D.Lgs. recante il recepimento della Direttiva Europea sulla Distribuzione Assicurativa 2016/97 – nota come IDD – già approvato dal Consiglio dei Ministri che, qualora passasse definitivamente, imporrebbe agli agenti e ai subagenti di versare i premi incassati direttamente sul conto della mandante.
“SNA da tempo metteva in guardia gli agenti di assicurazione dai numerosi e diversi tentativi delle imprese di appropriarsi dell’incasso dei premi dei clienti, disintermediando le agenzie e privandole dei relativi flussi finanziari” dichiara il Presidente Nazionale Claudio Demozzi “E fortunatamente, anche grazie all’attività vigile del Sindacato ed ai ripetuti richiami alla difesa di questa fondamentale prerogativa professionale degli agenti, la categoria ha resistito agli attacchi, continuando ad intermediare la quasi totalità dei flussi finanziari dei clienti. Questa modifica legislativa rappresenta un ultimo disperato tentativo delle compagnie – attuato tramite una strenua attività lobbystica – di privarci di una facoltà fondamentale per la nostra professione e per il nostro ruolo di intermediari. Ma è un tentativo che sicuramente non è passato inosservato”.
Il Sindacato Nazionale Agenti è intervenuto con un proprio documento e nei prossimi giorni saranno valutate ulteriori azioni a difesa delle prerogative professionali degli agenti, si legge in una nota.
“Sono certo che qualcuno al Ministero – conclude Claudio Demozzi – abbia sottovalutato l’invasività della norma e la gravità del suo contenuto, che rischia di mettere in pericolo la sopravvivenza di migliaia di agenzie assicurative italiane; basti pensare ad esempio agli agenti plurimandatari, che non possono certo versare un assegno consegnato dal cliente, contenente il pagamento di più polizze contratte con più compagnie, spezzettandolo in più parti per versarne i singoli pezzi sui conti delle mandanti. Questa norma, tra l’altro, è palesemente un ostacolo al plurimandato e dunque alla concorrenza!”