di Paola Valentini
Nel 2016 Eurizon Capital, la società di gestione del risparmio cui fa capo la divisione di asset management del Gruppo Intesa Sanpaolo , ha messo a segno un aumento del 9% del patrimonio gestito arrivando a fine dicembre a massimo storico di 290 miliardi, grazie a significativi volumi di raccolta, sia sui prodotti retail sia istituzionali.
I flussi netti complessivi nei 12 mesi per la sgr guidata dall’ad Tommaso Corcos hanno superato 18 miliardi di euro (di cui 6 miliardi soltanto nell’ultimo trimestre). Si tratta di un valore pari a un terzo della raccolta di tutta l’industria italiana nel 2016 (56 miliardi), secondo i dati Assogestioni. Eurizon Capital spicca in particolare per i flussi sulle gestioni di portafogli istituzionali, con 9 miliardi di entrate nette, e sui fondi comuni aperti, con 12,7 miliardi. Questi ultimi sono confluiti principalmente sui fondi flessibili per 7,4 miliardi e sugli obbligazionari per 5,6 miliardi.
Anche sul fronte internazionale si conferma il rafforzamento del brand: Eurizon Capital è risultata prima in Europa per raccolta sui fondi comuni, secondo le analisi di Morningstar Direct. Anche per questo continua l’espansione internazionale. A partire dalla Cina, dove la joint venture Penghua ha chiuso l’anno con volumi di raccolta superiori ai 23 miliardi di euro e con un patrimonio di circa 84 miliardi, che hanno portato il perimetro di Eurizon Capital a superare 370 miliardi di euro complessivi. La presenza in Cina, inoltre, è stata arricchita nell’ultimo trimestre del 2016 con la partecipazione del 20% in Yicai, società di wealth management che fa capo al Gruppo Intesa Sanpaolo .
Inoltre lo scorso 14 dicembre, rafforzando la collaborazione strategica fra Eurizon Capital e la divisione banche estere del gruppo, è stata perfezionata l’operazione di acquisto da parte della lussemburghese Eurizon Capital Sa delle quote di Vub Am detenute da Vub Bank e Privredna Banka Zagreb. Eurizon Capital Sa è divenuta quindi socio unico dell’hub del gruppo Intesa Sanpaolo sui Paesi dell’Est Europa che, con una raccolta sull’anno di oltre 220 milioni di euro, a fine 2016 ha raggiunto un patrimonio di 3,5 miliardi. Inoltre Eurizon SLJ Capital, società londinese operativa dallo scorso luglio, ha chiuso il 2016 con un patrimonio di circa 8,5 miliardi di euro di mandati di gestione e servizi di advisory. Da segnalare anche che nel 2016 Eurizon Capital ha aperto una nuova branch a Parigi, ha avviato le procedure per una succursale a Francoforte e per il collocamento della propria gamma prodotti in Svizzera. In Spagna, nei Paesi del Nord Europa e in America Latina, in particolare in Cile, è stata rafforzata la presenza del brand, grazie a partnership con distributori locali. Infine, Eurizon Capital ha ottenuto con la sua succursale a Hong Kong le licenze per svolgere l’attività di gestione prevista per il primo semestre 2017.
Sul fronte commerciale nel 2016 sono stati lanciati 97 nuovi prodotti: 59 fondi di diritto italiano, 31 comparti lussemburghesi e 7 linee di gestione patrimoniale. Sono state anche attivate le iniziative per il lancio dei piani individuali di risparmio (Pir) in linea con la normativa introdotta dalla Legge di Bilancio 2017, che permetteranno di canalizzare risorse stabili verso le realtà produttive italiane, soprattutto medio-piccole, offrendo nel contempo agli investitori l’opportunità di beneficiare di significativi risparmi fiscali.
La sgr ha chiuso il 2016 con un utile netto consolidato (compreso l’utile di pertinenza di terzi) pari a 368 milioni, derivante da un margine da commissioni di 567 milioni. «Il 2016 è stato un anno di risultati importanti. Grazie alla collaborazione delle reti dei collocatori e all’intenso lavoro svolto dalla squadra di Eurizon Capital in Italia e all’estero abbiamo confermato la capacità di competere e crescere in ambito internazionale. Nei 12 mesi trascorsi abbiamo raggiunto un livello record di patrimonio e lanciato il maggior numero di prodotti nella storia della società», ha sottolineato Corcos. (riproduzione riservata)
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