di Anna Messia
Intesa Sanpaolo getta ancora acqua sul fuoco sull’attesa mossa della banca su Generali . «Non c’è nessuna novità per il momento sul dossier», ha detto ieri il presidente di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro, a margine dell’esecutivo dell’Abi a Milano. Il banchiere, proprio nel giorno in cui si riuniva il consiglio di amministrazione di Generali , ha escluso un’accelerazione dell’operazione smentendo le indiscrezioni che nei giorni scorsi ipotizzavano una mossa di Ca’ de Sass entro fine mese: «Noi non ci siamo posti alcuna deadline», ha detto a chiare lettere Gros Pietro. E a chi gli faceva notare l’attesa del mercato dopo che a gennaio la banca aveva annunciato di avere allo studio operazioni industriali con Generali ha risposto: «Non c’è un’incertezza, perché non c’è nessuna operazione».
Da Intesa , insomma, arriva una nuova frenata. Ma l’attenzione del mercato continua a essere alta come hanno dimostrato le nuove impennate del titolo Generali nei giorni scorsi, seguite però ieri da una frenata (-1,87%). A questo punto si inizia a ragionare su un’eventuale mossa condivisa e non più ostile alla quale sta lavorando il ceo di Intesa , Carlo Messina. Del resto è stato lo stesso Alberto Nagel, ad di Mediobanca (azionista di maggioranza di Generali ), ad affermare che le scalate si fanno amichevoli, perché quelle ostili costano troppo. Nelle sue parole non c’era nessun riferimento diretto al Leone, ma visto il dossier caldo di Intesa , l’associazione di idee è stata automatica.
In Generali , però, ad abbassare la guardia non ci pensano proprio. Ieri pomeriggio si è riunito ancora il cda della compagnia guidata da Philippe Donnet e, benché si trattasse di un incontro ordinario e previsto da tempo, il confronto è andato avanti per ben quattro ore. Difficile immaginare che non si sia parlato di eventuali contromosse e di possibili strategie per rendere Generali più forte e in grado di resistere meglio ad eventuali operazioni ostili accelerando il taglio dei costi e piani di sviluppo, e magari aumentando la taglia con qualche acquisizione. Certo, muoversi rapidamente non è facile e anche sul probabile riassetto della quota del 3% di Intesa , acquisita nelle scorse settimane con un prestito titoli per sterilizzare i diritti di voto della banca in caso di scalata, non ci sono ancora novità da comunicare al mercato. Al lavoro, come noto, ci sono i consulenti di Goldman Sachs e di Cleary Gottlieb che stanno tentando di individuare una soluzione più flessibile e meno costosa, ma ancora non sono state prese decisioni.
Ieri intanto, sempre in materia di taglio dei costi, il quotidiano tedesco Handelsblatt ha scritto che Generali Deutschland è coinvolta in una serie di cause con ex-dipendenti, che chiedono l’adeguamento dei versamenti dal fondo pensione aziendale che non sarebbero stati non sono stati adeguati dal 2015. Quelli coinvolti sono poco più del 10% dei pensionati complessivi, ma la notizia dà la misura dell’attenzione al taglio dei costi che c’è nel gruppo.
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