I dati provvisori sulle denunce di infortuni avvenuti nel periodo gennaio-dicembre 2016 (rilevati al 31/12/2016) confrontati con gli analoghi dati provvisori del 2015 (rilevati al 31/12/2015) fanno registrare un aumento dello 0,7% dei casi in complesso e, viceversa, la significativa diminuzione del 13,1% per i soli eventi mortali.

Trattasi, si ribadisce, di dati provvisori e ancora parziali (i valori assoluti 2015 e 2016 rilevati in date successive e più consolidate in termini di protocollazione delle pratiche risulteranno incrementati), incentrati sulle sole denunce e non anche sulle pratiche accertate effettivamente come “da lavoro” (una parte avrà esito negativo in tal senso).

L’aumento delle denunce in complesso (da 633 a 637 mila) è il primo dopo molti anni di andamento in calo ma è, almeno in parte, giustificato dalla ripresa dell’occupazione registrata dall’Istat e da un giorno in più nel bisestile 2016. L’aumento ha riguardato la sola gestione Industria e servizi, interessando più la modalità di accadimento in itinere che quella in occasione di lavoro.

Le vittime sono invece sensibilmente calate nel 2016, da 1.172 a 1.018 (entrambi dati provvisori e parziali si ricorda), configurando il 2015 – protagonista di un aumento dei decessi dopo anni di continua diminuzione – come un anno particolarmente drammatico e riavvicinando di fatto il dato a quello di anni precedenti; unici aumenti nella gestione conto Stato (+6 denunce mortali) e nel Nord-Est (+34).

L’analoga rilevazione sulle denunce di malattia professionale fa riscontrare, anche per il 2016, un aumento delle denunce (+2,3%, da 59 mila nel 2015 a 60 mila nel 2016), ma quantomeno conferma il rallentamento già osservato nel 2015 nella forte crescita del fenomeno caratterizzante l’ultimo decennio.

Fonte: DATI INAIL