di Francesca Gerosa
Generali si avvicinata ieri ai massimi dell’anno alla vigilia del cda, un incontro in agenda da tempo che ha all’ordine del giorno temi ordinari ma che affronterà anche il tema del pacchetto del 3% custodito dal Leone in funzione di difesa dalle mire di Intesa Sanpaolo . L’azione ha superato ieri la soglia psicologica di 15 euro e ha toccato un massimo intraday a 15,06 prima di chiudere a 15,01 euro (+1,62%) contro i 16 euro toccati il 25 gennaio scorso. Si tratta di un valore non lontanissimo dai 17 euro per azione che numerosi broker indicano come prezzo indicativo di un’eventuale offerta e nella parte bassa del range, tra 17 e 18 euro, che l’ad di Mediobanca , Alberto Nagel, ha fissato per la cessione entro giugno 2019 del 3,2% di Generali . Ma l’offerta di Intesa , sostengono alcuni operatori, potrebbe anche salire a 19-20 euro in caso di spezzatino della compagnia assicurativa.
Intamto, come accennato in apertura, il cda della compagnia triestina convocato per oggi discuterà del destino della quota del 3% detenuta dal Leone nella banca per inibire scalate con il meccanismo delle regole sulle partecipazioni incrociate. Generali intende mantenere la quota, ma sta valutando se strutturarla in una forma diversa, tramite opzioni. Inoltre, il cda della compagnia starebbe considerando un taglio più deciso dei costi operativi.
A detta degli analisti di Icbpi (che non coprono il titolo Generali con un rating), le mosse del cda potrebbero essere interpretate come meccanismi di difesa, in attesa che Intesa Sanpaolo formuli la sua proposta di aggregazione, presumibilmente entro un paio di settimane. «La situazione resta molto incerta, ma nel contesto attuale è probabile che il titolo Generali possa continuare a beneficiare dell’ipotesi di merger, specie alla luce di una valutazione corrente che non incorpora alcun premio di controllo», precisano a Icbpi.
In effetti, stando alle ultime indiscrezioni, il ceo di Intesa Sanpaolo , Carlo Messina, sta portando avanti la sua offensiva diplomatica, incontrando i principali soci della compagnia triestina e della stessa banca per avere, prima di fare un’offerta al Leone, il supporto di un vasto schieramento. «Intesa Sanpaolo starebbe anche sondando il mercato per verificare la presenza di eventuali compratori per gli asset di Generali ritenuti non strategici e che saranno venduti a valle del deal», aggiungono gli analisti di Equita. «Sembrano pertanto proseguire le attività propedeutiche alla presentazione dell’offerta», sostengono gli analisti della sim, ribadendo il rating hold e il target price a 2,9 euro su Intesa Sanpaolo (+0,09% a 2,14 euro) e buy e un target price a 19 euro su Generali .
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