Analizzare i dati sulle abitudini e i comportamenti dei clienti con l’obiettivo di raggiungere una maggior precisione nelle fasi di profilazione e segmentazione, migliorando la personalizzazione nella fase di tariffazione per proporre prodotti che abbiano una componente di servizio distintiva e a valore aggiunto. Un must per le compagnie di assicurazione nel contesto attuale di mercato.
Con l’overload informativo attuale, ci sono dati di natura creditizia e commerciale che possono essere usati per rispondere proprio a queste esigenze, a supporto del business. Il workshop di CeTIF che si è svolto mercoledì presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore ha affrontato dunque il tema della relazione tra rischio assicurativo e rischio creditizio, indagando quali affinità vi siano, come è possibile monitorarle e sfruttarle e quali siano i benefici attesi. L’evento è stato il culmine del percorso di ricerca partito nel 2015 “Il valore dell’informazione economica e anagrafica al servizio del portafoglio Rami Elementari”, che ha trattato proprio il legame tra rischio assicurativo e rischio creditizio, svolto da CeTIF in collaborazione con CRIF rispetto sia al ramo RC Auto e che ai Rami Elementari.
“Il mercato richiederà sempre più alle Compagnie di Assicurazione la capacità di integrare gli attuali modelli tariffari con variabili comportamentali e personali” – afferma Nino Savelli (Professore Ordinario della Facoltà di Scienze Bancarie, Finanziare e Assicurative, Università Cattolica del Sacro Cuore), “L’utilizzo di ulteriori fonti informative allo scopo di meglio descrivere il profilo di rischio degli assicurati – ha commentato inoltre Gian Paolo Clemente (Professore della Facoltà di Scienze Bancarie, Finanziarie e Assicurative presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore) – è uno dei punti di interesse nel mercato assicurativo soprattutto in segmenti di portafoglio in cui la tariffazione ha, al momento, a disposizione un numero contenuto di variabili tariffarie. Studi attuariali e analisi empiriche tratte principalmente dal mercato americano evidenziano una correlazione tra informazioni creditizie e rischiosità assicurativa. Sebbene non sia affatto agevole giustificare l’eventuale nesso di causalità esistente tra merito creditizio e rischio assicurativo, a mio avviso la costruzione di appropriati insurance credit scores può rappresentare un valore aggiunto in specifici contesti assicurativi.”
Lungo tutto il corso della ricerca è stato perseguito l’obiettivo di delineare come sia possibile innovare la tariffazione tramite l’impiego di nuove informazioni creditizie e informazioni pubbliche, reperibili anche da fonti esterne, arrivando poi a suggerire quali possano essere quelle con un più alto livello di interesse, attingendo dalle informazioni, opportunamente anonimizzate, del CRIF Information Core, il patrimonio informativo del gruppo CRIF, il cui contenuto rispetto a persone fisiche e giuridiche, da variabili socio-demografiche all’esposizione finanziaria e al numero di protesti, è stato estensivamente usato durante la ricerca.
Alcuni tipi di informazioni si sono rivelate particolare interessanti: «A partire dalle analisi svolte, fondamentali si sono rivelate in modo particolare le informazioni legate alla residenza del cliente, specialmente in riferimento alla variabile “Cambi di residenza”, essendo emersa una correlazione fra il rischio assicurativo e il numero di cambi di residenza. Altre variabili di grande utilità sono quelle che descrivono il soggetto in base alla gestione finanziaria, a livello di numero di banche di cui è cliente e di tipologia di prodotti finanziari utilizzati. Di interesse è anche la correlazione fra Credit Score e rischio assicurativo, che potrebbe portare, in un’ottica di medio periodo, alla creazione di un sistema di scoring specifico per il mondo assicurativo.» ha commentato Pier Paolo Borgia, Senior Director di CRIF.
Oltre allo studio di queste evidenze, nell’ambito della ricerca è stato indagato il livello attuale della conoscenza e dell’utilizzo delle informazioni di natura pubblica e creditizia fra gli attuari e i responsabili commerciali del mondo assicurativo italiano. Dai risultati emerge che oltre il 70% dei rispondenti afferma di averne soltanto una conoscenza generica, mentre la restante parte ritiene di avere una conoscenza della loro possibilità di utilizzo nell’ambito assicurativo, ma senza avere la possibilità di reperirle e utilizzarle. Da questi dati emerge come il livello di conoscenza delle informazioni e delle procedure per reperirle al momento non sembra essere sufficiente a permetterne un utilizzo strutturato, a livello di mercato.
«Nonostante questo – commenta Chiara Frigerio (Segretario Generale CeTIF e Professore di Organizzazione Aziendale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore) – si osserva un interesse complessivo sicuramente crescente; questo è testimoniato dal fatto che la maggioranza dei rispondenti (il 62,5%) afferma che all’interno della propria Compagnia sono stati fatti, o sono in fase di progettazione, alcuni test per verificare la possibilità di utilizzare questo tipo di informazioni. La totalità di quanti hanno già effettuato questi test ritiene effettivamente significative tali informazioni».
Al workshop di oggi, per illustrare e far emergere quali siano i punti aperti e l’importanza dell’utilizzo di dati creditizi, economici ed anagrafici, provenienti anche da fonti esterne, e come il loro sviluppo possa incidere sul futuro dell’assicurazione auto e rami elementari, hanno partecipato in qualità di relatori: Chiara Frigerio (Segretario Generale CeTIF e Professore di Organizzazione Aziendale, Università Cattolica del Sacro Cuore-), Gian Paolo Clemente (Professore della Facoltà di Scienze Bancarie, Finanziare e Assicurative, Università Cattolica del Sacro Cuore), Pier Paolo Borgia (Solutions Management – Senior Director-CRIF), Nino Savelli (Professore della Facoltà di Scienze Bancarie, Finanziare e Assicurative, Università Cattolica del Sacro Cuore), Alessandro Di Giovenale (Responsabile Attuariato e Sviluppo Prodotti, Ergo Assicurazioni/Darag Italia), Salvatore La Torre (Direttore Attuariato Vita e Danni e Controllo Tecnico, Società Cattolica di Assicurazione), Massimo Longinotti (Head of Actuarial Services – Global P&C Retail, Assicurazioni Generali), Mauro Piatesi (Predictive Information Solutions – Italy Channel Director-CRIF).