di Anna Messia
Il colosso assicurativo francese Axa è pronto a proseguire nella partnership con Mps e a sostenere l’operazione sul capitale della banca. La conferma che il legame con l’istituto senese non è in discussione è arrivata ieri da Parigi durante la presentazione dei conti 2016 di Axa ed è l’ennesima prova di fiducia dopo che la compagnia transalpina lo scorso dicembre aveva rinnovato l’accordo bancassicurativo Danni e Vita con la banca di toscana fino al 2027. Axa ieri ha inoltre smentito ogni interesse per Generali perché sarebbe «una fusione che non porterebbe nulla al gruppo» francese. Non è all’ordine del giorno in quanto «Axa non è interessata a fare grandi acquisizioni e guarda piuttosto a operazioni selettive in alcuni settori di business e, dal punto di vista geografico, all’Asia», ha detto il ceo Thomas Buberl. Axa nella sua storia ha fatto «molte grandi acquisizioni allo scopo di avere le dimensioni critiche a livello mondiale. Oggi siamo a quel livello e la nostra strategia di m&a esclude le piccole acquisizioni e quelle veramente grandi», ha aggiunto il top manager, spiegando che il «focus oggi è su come possiamo rafforzarci in alcune linee di business che ci interessano particolarmente, come la salute, la linea commercial nei Danni e l’Asia. È lì che cerchiamo le nostre opportunità per il futuro». Per quanto riguarda il bilancio 2016 approvato ieri, Axa ha conseguito risultati «robusti, in linea con gli obiettivi al termine del primo anno del piano strategico al 2020», ha detto Buberl. L’utile ha raggiunto quota 5,83 miliardi (+3,9%), i ricavi hanno superato «per la prima volta nella storia di Axa » i 100 miliardi (+1,21% a 100,2 miliardi) e l’indice di solvibilità è sceso a 197% dopo aver raggiunto il 205% nel 2015. In crescita del 5,45% il dividendo a 1,16 euro. Per quanto riguarda il rischio di un’uscita della Francia dall’euro in caso di vittoria del Front National alle prossime elezioni, Buberl ha detto di non ritenere la probabilità elevata aggiungendo che in ogni caso Axa è abituata a «gestire il rischio, le crisi e le sorprese». (riproduzione riservata)
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