La ripresa economica di Brasile, Argentina e Russia potrebbe avvenire prima del previsto e questo contribuirebbe a migliorare le prospettive di sviluppo commerciale all’export, trainando anche le attese di crescita dell’economia globale verso un +2,8%, contro un più modesto +2.5% stimato pochi mesi fa.
A questo fa da sfondo una maggiore incertezza degli scenari politici mondiali unita ad un cambio di passo delle politiche monetaria e commerciale statunitense, che potrebbe inasprire le condizioni di accesso al credito bancario, con inevitabile peggioramento dei livelli d’insolvenza in numerosi mercati emergenti, in particolare in Asia. Qui, la tenuta dei tassi crescita verrebbe garantita dall’India, e in misura minore dalla Cina, ove continua il rallentamento della crescita (6,4% contro il 6,7% dello scorso anno) dovuto ad una significativa decelerazione di investimenti e attività industriale, quest’ultima intesa a contenere l’eccesso di capacità produttiva.
Questo, in sintesi, il quadro delineato dagli economisti di Atradius. Una nota diffusa dal Gruppo assicurativo pone l’accento sul probabile anticipo dell’uscita dalla recessione per Argentina (PIL a +3,1% stimato per quest’anno) e Brasile (+1,2%) grazie al ritorno a politiche favorevoli allo sviluppo dei mercati. In America Latina, rallenta la caduta del PIL in Venezuela (dal -10,3% del 2016 al -3,2% previsto per quest’anno) nonostante la profonda crisi economica accompagnata da una situazione politica fortemente instabile. In Europa Orientale, notizie positive anche per la Russia che, grazie al recupero dei prezzi del petrolio, potrebbe attestare la crescita economica su un +1,1% dopo la contrazione dello 0,6% registrata lo scorso anno. Tuttavia, le prospettive a medio termine per il Paese sono ancora incerte, a causa della debolezza strutturale e dell’impatto negative delle sanzioni su produttività ed investimenti.
“Le prospettive di ripresa in mercati chiave, come Brasile, Russia e Argentina – spiega Massimo Mancini, Country Manager di Atradius per l’Italia – di certo rilanciano le opportunità di sviluppo commerciale e di crescita dell’export. A questi segnali incoraggianti, tuttavia, si accompagnano numerosi punti interrogativi, come la politica di protezionismo statunitense, una generale involuzione delle politiche commerciali globali e gli scenari politici incerti in vari Paesi. Sono indubbi elementi di difficoltà per l’ambiente di business, che suggeriscono un’azione cautelativa e di protezione del proprio portafoglio clienti contro le criticità sui pagamenti delle fatture causate dal rischio di credito commerciale e politico”.