Ufficialmente non è ancora stato dato alcun incarico ad alcun cacciatore di teste per la selezione del nuovo ceo di Generali . Ma la firma del mandato è attesa a breve, con la probabile designazione di Russell Reynolds, che all’inizio della prossima settimana dovrebbero quindi avviare la ricerca del nuovo numero uno del gruppo dopo l’uscita di Mario Greco, che dal 7 marzo sarà al timone di Zurich.
Le manovre sono state un po’ più lunghe del previsto e del resto, dopo il passaggio ad interim delle deleghe al presidente Gabriele Galateri di Genola, la situazione è uscita dall’emergenza. Non c’è insomma bisogno di scegliere in fretta, meglio essere certi di trovare la soluzione migliore per il gruppo. Tanto che a questo punto pare probabile che il nuovo ceo di Generali sarà individuato solo a marzo. L’head hunter designato dovrà sondare del resto ogni ipotesi, analizzando sia una possibile promozione interna sia l’eventuale chiamata di manager dal mercato. Sul primo fronte le candidature avanzate sono le stesse da giorni. Il nome più ricorrente è quello del numero uno di Generali Italia, Philippe Donnet, che negli ultimi anni ha gestito il riassetto organizzativo della compagnia nella Penisola, con annesse fusioni e aggregazioni tra brand. Ma anche il cfo, Alberto Minali, è tra i favoriti e c’è chi fa notare come il suo curriculum non sia solo quello di un esperto di finanza.
La sua carriera è iniziata proprio in Generali , nel 1991, come assistente all’area manager nella divisione internazionale di business development, e sempre per il Leone ha lavorato nel Regno Unito occupandosi di riassicurazione, con un passaggio anche in Allianz Ras. La partita resta quindi aperta e rischia tra l’altro di intrecciarsi con quella per il rinnovo dell’intero cda, presidente compreso, che scadrà a fine aprile, con l’approvazione del bilancio 2015. Entro l’1 aprile andranno infatti presentate le liste per il nuovo cda. E se l’attuale presidente sembra avere il sostegno dei soci, come quello del presidente di Luxottica , Leonardo Del Vecchio (ha il 3% del Leone) che nei giorni scorsi ha dichiarato: «Galateri va bene», è comunque un’altra variabile da considerare nel riassetto complessivo della compagnia. (riproduzione riservata)
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