di Mattia Suardi
Negli ultimi mesi la Covip, la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, ha tenuto un ciclo di consultazioni, a cui Anasf ha partecipato, che porteranno a una serie di modifiche della disciplina sull’informativa da destinare ai potenziali aderenti ai prodotti della previdenza complementare (fondi pensione e piani individuali pensionistici – Pip). Tra le novità più rilevanti vi è la definizione del contenuto della «Scheda sintetica – Informazioni chiave per gli aderenti», un documento che riporterà, in forma concisa e semplificata, tutte le informazioni necessarie a un’adesione informata e che faciliterà la confrontabilità tra le diverse forme pensionistiche. La Covip ha anche previsto l’introduzione di una disciplina dedicata alla distribuzione via web, per specificare quali informazioni andranno pubblicate sui siti Internet e come dovrà svolgersi la procedura di collocamento, in modo tale da assicurare il rispetto delle medesime regole di condotta valide per la distribuzione «fisica». Un’altra novità riguarda il modulo di adesione che viene fatto sottoscrivere all’aderente, il cui contenuto verrà ampliato mediante l’inserimento di un questionario di autovalutazione pensato per verificare le conoscenze e le aspettative previdenziali del singolo risparmiatore e per offrire una griglia di autovalutazione finalizzata alla scelta dell’opzione di investimento più idonea.
Partecipando al ciclo di consultazioni, Anasf ha anzitutto condiviso la proposta della Commissione volta all’individuazione di un nucleo di informazioni chiave per i potenziali aderenti alla previdenza complementare, evidenziando come tale iniziativa favorisca l’armonizzazione rispetto a quanto già previsto dalle regole per la distribuzione dei fondi comuni di investimento (fondi Ucits). L’Associazione ha inoltre sottolineato la necessità di garantire un’effettiva parità di regole fra tutti gli operatori attivi nella distribuzione dei prodotti della previdenza complementare: banche, Sgr, Sim e compagnie assicurative (principio del level playing field). Per quel che concerne la confrontabilità tra forme previdenziali, Anasf ha segnalato i limiti insiti in una comparazione esclusivamente basata sugli elementi di costo, sostenendo come la qualità fruibile dal singolo risparmiatore non sia riducibile a una mera analisi dei costi del prodotto ma sia da ricondurre, più in generale, alla capacità di generare valore e alle caratteristiche del servizio prestato pensando, in particolare, all’assistenza fornita da un consulente dotato dei necessari requisiti di professionalità. L’Associazione ha altresì considerato il nuovo fenomeno della distribuzione online, condividendo la proposta della Covip di garantire un’effettiva parità di regole rispetto ai canali distributivi tradizionali, oltre a sostenere l’esigenza di una serie di presidi per evitare forme di auto-profilatura non corrette da parte dei risparmiatori. (riproduzione riservata)
Fonte: