di Anna Messia

Mario Greco ha lasciato ufficialmente il timone di Generali  e il presidente Gabriele Galateri di Genola ha assunto temporaneamente i suoi poteri. Ieri il consiglio di amministrazione della compagnia, riunito nel pomeriggio a Roma, ha deciso di approvare la «risoluzione consensuale dei rapporti esistenti tra la società e il dottor Mario Greco, con effetto immediato e in coerenza con le politiche retributive di gruppo», si legge nel comunicato diffuso in serata.
Tradotto significa che il manager, che il 26 gennaio aveva comunicato la sua indisponibilità ad assumere un nuovo mandato e che dal primo aprile sarà il nuovo ceo di Zurich, non avrà alcuna buonuscita aggiuntiva agli emolumento già previsti dal suo contratto triennale che sarebbe arrivato a naturale scadenza con l’assemblea del 18 aprile, chiamata ad approvare il bilancio 2015. Al comando della compagnia resta quindi, ad interim, Galateri. Proprio come, ironia della sorte, era già avvenuto a giugno 2012, quando il cda della compagnia, prima dell’arrivo di Greco, revocò i poteri a Giovanni Perissinotto attribuendoli temporaneamente al presidente. L’intenzione, a questo punto, è accelerare le manovre per identificare il nuovo ceo. Ieri, come previsto, il consiglio di amministrazione ha anche deliberato di incaricare il comitato per le nomine e la corporate governance di Generali  di istituire il processo per la selezione di candidati alla successione nella carica di ceo.
L’obiettivo è chiudere la selezione in due o tre settimane al massimo, quindi possibilmente entro fine mese con il sostegno di un head hunter, un cacciatore di teste. Il comitato nomine, composto da con Gabriele Galateri, Lorenzo Pellicioli e Francesco Gaetano Caltagirone , ha chiamato in campo la società Egon Zender, che valuterà candidature interne ed esterne al gruppo. Per quanto riguarda possibili promozioni interne i nomi che si sono rincorsi nei giorni scorsi sono stati quello dell’amministratore delegato di Generali  Italia, Philippe Donnet, e del cfo di gruppo, Alberto Minali, che tra l’altro ieri era presente a Roma nella sede della compagnia. Mentre tra i manager sul mercato si è parlato di Monica Mondardini, ad di Cir  e L’Espresso , la cui candidatura sembra ancora in piedi, nonostante nei giorni scorsi il presidente di Cir  Rodolfo De Benedetti abbia detto di augurarsi che la manager resti dov’è. Oltre a Sergio Balbinot, membro del board di Allianz  ed ex co-amministratore delegato di Generali  ai tempi di Perissinotto (rimasto a lungo nel gruppo come chief investment officer anche dopo l’arrivo di Greco). Balbinot, presidente di Insurance Europe (le Ania d’Europa), garantirebbe relazioni internazionali e una profonda conoscenza dei mercati esteri. Una rosa che a questo punto potrebbe ampliarsi grazie alla chiamata di Egon Zender. «Ringraziamo il dottor Greco per l’impegno con cui ha gestito in questi quattro anni la trasformazione del gruppo», ha detto ieri Galateri, «Oggi le Generali  sono una grande compagnia focalizzata sul core business assicurativo e si presentano con una solida struttura finanziaria e patrimoniale». Ieri però il titolo del Leone, in una nuova giornata nera per i mercati, ha ceduto un altro 4% a 11,38 euro, perdendo un altro pezzo importante di quella crescita realizzata con l’arrivo di Greco, che arrivò con le azioni a 8,21 euro. (riproduzione riservata)

Fonte:2logo_mf