A fine 2015 Coface registra un risultato netto in lieve aumento, 126 milioni di euro (125 milioni di euro nel 2014). Il fatturato è cresciuto del 3,4% (+1,2% a perimetro e tassi di cambio costanti) sostenuto dai paesi emergenti. Il loss ratio al netto della riassicurazione è rimasto stabile negli ultimi sei mesi, al 52,5%. Coface è preparata per Solvency II, entrata in vigore il primo gennaio 2016. Il ratio di copertura del capitale è aumentato al 147%, in linea con la propensione alla sottoscrizione dei rischi e la politica di distribuzione del 60% dell’utile di Coface.
Sulla base dell’utile per azione, stabile a 0,80 euro, il gruppo proporrà una distribuzione di 0,48 euro per azione.
Nel 2015, Coface ha realizzato un fatturato consolidato di 1.489,5 milioni di euro, in aumento del 3,4% rispetto al 2014 (+1,2% a perimetro e tassi di cambio costanti). Questa evoluzione è la conseguenza della strategia commerciale messa in atto dal gruppo, basata sull’innovazione di prodotto, di distribuzione
multicanale e sul rafforzamento dei processi di vendita e il controllo delle vendite. La nuova produzione è in calo rispetto all’anno scorso, che aveva beneficato della sottoscrizione di alcuni
contratti importanti. La retention del portafoglio clienti ha raggiunto un buon livello, a 88,2%.
Il contesto competitivo e la redditività positiva dei contratti nei mercati maturi hanno influito sui prezzi per tutto il 2015. Tuttavia, tale pressione è sotto controllo: l’effetto prezzo dei contratti è stabile rispetto al 30 settembre 2015, al -2,4%. La crescita del fatturato del gruppo è sostenuta dai mercati emergenti. Negli Stati Uniti, la riorganizzazione della rete agenziale su tutto il territorio americano spiega la performance in contrazione. Nei mercati maturi, dove la redditività dei contratti è più elevata, la concorrenza resta forte e aumenta la pressione sui
prezzi.
Il loss ratio al netto della riassicurazione è al 52,5%, stabile negli ultimi sei mesi per effetto delle riduzioni dell’esposizione a imprese e settori più fragili. In questo periodo, Coface ha continuato a ridurre la copertura, in particolare nei paesi emergenti, gli effetti di questa politica si sono concretizzati progressivamente in funzione dei ritardi di pagamento osservati.
Le spese generali interne sono sotto controllo: incluse quelle eccezionali, diminuite dell’1,8% a perimetro e tassi di cambio costanti (-0,5% a perimetro e tassi di cambio costanti), un livello nettamente più basso rispetto alla crescita dei premi, aumentati del 2,0% (+4,7% a perimetro e tassi di cambio costanti). I costi di distribuzione sono aumentati più rapidamente rispetto ai premi nel 2015, in ragione di una crescita del fatturato più significativa nelle regioni dove i contratti sono maggiormente intermediati.
Il cost ratio al netto della riassicurazione è stabile al 30,5%, al 31 dicembre 2015: escluso l’effetto di cambio e le spese eccezionali, è stabile al 29,5%, un aumento di 0,2 punti rispetto al 31 dicembre 2014.
Complessivamente, il combined ratio è stabile all’83,1%, al 31 dicembre 2015, un aumento di 3,4 punti rispetto al 31 dicembre 2014, che riflette il peggioramento del contesto macroeconomico dell’anno scorso.
Grazie alla diversificazione del portafoglio finanziario, illustrato dagli investimenti su fondi immobiliari paneuropei non quotati, il risultato operativo è aumentato a 53,1 milioni di euro (di cui 4,5 milioni di euro di esternazionalizzazione di plusvalenze) al 31 dicembre 2015, contro 42,8 milioni (di cui 8,4 milioni di euro di esternazionalizzazione di plusvalenze) nel 2014.
Escluse le voci riformulate, il risultato operativo è stabile a 194,1 milioni di euro e l’utile netto di pertinenza del gruppo2 a 140,9 milioni di euro.
Sulla base di un utile netto per azione di 0,80 euro, sarà proposta per il 2015 una distribuzione di 0,48 euro per azione, dato stabile rispetto al 2014.
Al 31 dicembre 2015, il capitale IFRS del gruppo è di 1.760,9 milioni di euro. L’evoluzione è dovuta principalmente all’utile netto positivo di 126,2 milioni di euro, al netto della distribuzione agli azionisti di 75,5 milioni di euro e la variazione al ribasso delle riserve di rivalutazione degli attivi pronti alla vendita.
Coface è preparata alla nuova regolamentazione, Solvency II, con effetto dal primo gennaio 2016. In questo contesto, Coface prevede di completare gli strumenti di gestione del capitale e ha l’intenzione di mettere in pratica una linea di capitale contingente allo scopo di proteggere la propria solvibilità in caso di emergenza.
Calcolato su queste basi, secondo la formula standard, il rapporto di copertura del capitale necessario alla copertura dei rischi di assicurazione e factoring è aumentato al 147%, in linea con la propensione al rischio e la politica di distribuzione5 del 60% dell’utile netto per azione, proposto nuovamente quest’anno.
Le agenzie di rating Fitch e Moody’s hanno riconfermato le valutazioni di solidità finanziaria (IFS) del gruppo, rispettivamente ad AA- e A2 (previsione stabile), il 17 settembre e il 13 ottobre 2015.
Il contesto macroeconomico attuale è complesso (crescita debole nei paesi avanzati, rischi importanti nei paesi emergenti e volatilità dei mercati finanziari) e non sono previsti cambiamenti significativi per il 2016. In assenza di una ripresa significativa dell’attività mondiale e tenuto conto del trasferimento della gestione delle garanzie pubbliche, gli obiettivi di crescita del fatturato e di redditività (ritorno sul capitale tangibile netto «RoATE») che Coface si è prefissata da due anni, non saranno raggiunti nel 2016. Il modello di business di Coface, la solidità finanziaria e le prospettive del tasso di distribuzione del risultato, al 60% circa, non sono messi in discussione.
Commentando la sua nuova nomina, Xavier Durand, direttore generale di Coface, ha dichiarato: «Sono orgoglioso di essere a capo di questa grande impresa: Coface è un brand riconosciuto a livello mondiale e il gruppo possiede una vasta esperienza. Le mie priorità saranno:
– Per i rischi: è stato realizzato un adattamento delle nostre esposizioni tra il 2014 e il 2015, e proseguirà finché sarà ritenuto necessario, gli effetti si concretizzeranno nel tempo;
– Per i costi: analizzeremo e metteremo in pratica degli adattamenti strutturali necessari a migliorare l’efficacia operativa del gruppo;
– In questo contesto, la mia missione è trovare le leve e gli strumenti per sostenere l’attività commerciale del gruppo;
Con il team dirigente, dopo una fase iniziale di ambientazione, definirò le azioni per rafforzare nel tempo, la crescita profittevole di Coface nel lungo periodo. Comincerò da oggi i lavori e coglierò l’occasione degli aggiornamenti trimestrali per informarvi sull’evoluzione».