di Andrea Pira

L’entrata in vigore della Mifid II è destinata a slittare di un anno. La proposta di posticipare la partenza della nuova direttiva sui mercati finanziari è stata avanzata ieri dalla stessa Commissione europea. La nuova data dovrebbe pertanto essere il 3 gennaio del 2018 e non più del 2017.

La normativa Mifid era stata concepita come risposta alla crisi finanziaria, con l’obiettivo di ridurre la poco accorta assunzione di al rischio e creare un mercato europeo più integrato e competitivo. La versione II è stata invece messa a punto nel 2014 per rafforzare i punti di debolezza dalla passata versione. In particolare intervenendo per adeguare l’operatività agli sviluppi tecnologici nel trading e per aumentare la trasparenza nei mercati dei bond e delle materie prime. Occorre però dare più tempo alle Autorità di regolamentazione e agli operatori di mercato per far fronte ai cambiamenti richiesti. «Considerate le complessità tecniche indicate dall’Esma (l’organismo che accorpa le Consob a livello europeo), è sensato estendere i termini per l’applicazione», ha spiegato il commissario europeo alla Stabilità finanziaria, Jonathan Hill, «Pertanto daremo un anno di tempo in più per prepararsi al meglio e attuare i cambiamenti necessari nei propri sistemi». Il rinvio prende in considerazione le raccomandazioni della stessa Esma. L’authority europea si trova infatti a dover raccogliere dati che provengono da circa 300 sedi di negoziazione e riguardano 15 milioni di strumenti finanziari. E proprio dai contatti con gli operatori di mercato e le varie autorità competenti l’Esma ha maturato la convinzione che il sistema potrebbe non essere pronto per il gennaio del prossimo anno. Da Bruxelles sottolineano comunque che la proroga «è strettamente limitata a quanto necessario per consentire di finalizzare i lavori tecnici di attuazione». Intanto, su assist della Commissione, l’eurodeputato cristiano-democratico tedesco, Markus Feber ha colto la palla al balzo ipotizzando che a questo punto possa essere concesso anche più tempo agli Stati membri per recepire la direttiva nella propria normativa nazionale. Ma una tale ipotesi è già stata respinta dall’esecutivo europeo. È la stessa nota della Commissione a sottolineare che l’estensione non avrà un impatto sul calendario delle procedure di adozione delle misure di secondo livello. Anzi contribuirà a dare un quadro legislativo chiaro quando arriveranno le nuove disposizioni. Parole di soddisfazione sono state spese dal presidente di Assopopolari, Corrado Sforza Fogliani: «È stato una saggia decisione che dimostra quanto a volte l’Italia riesca a farsi valere». (riproduzione riservata)

Fonte:2logo_mf