L’assemblea straordinaria di Unipol ha approvato la conversione obbligatoria delle azioni privilegiate in ordinarie, sulla base di un rapporto di conversione di 1:1 senza pagamento di alcun conguaglio. Se la conversione sarà approvata anche dall’assemblea speciale che si tiene oggi, i possessori di azioni privilegiate che non avranno dato l’assenso all’operazione potranno far valere il loro diritto di recesso. Il valore unitario di liquidazione delle azioni privilegiate eventualmente oggetto di recesso è stato determinato in 3,711 euro.
Con la conversione obbligatoria, il titolo di Unipol gruppo finanziario potrebbe conseguire i requisiti per un prossimo ingresso nel paniere Ftse Mib delle blue chip di Borsa italiana, come ha spiegato l’a.d., Carlo Cimbri, al termine dell’assemblea. «È possibile, ma non immediato. È una valutazione che si farà quando ci sarà la rotazione del paniere, dipenderà anche dalle altre società», ha spiegato Cimbri, secondo cui, attualmente, Ugf è già il primo titolo di riserva fuori dal Ftse Mib, mentre la controllata UnipolSai già fa parte del paniere. La conversione delle privilegiate ha incassato il voto favorevole anche del fondo Amber capital, il cui rappresentante in assemblea l’ha definita un’operazione «market friendly». Tra i vari effetti positivi, la conversione delle privilegiate comporterà infatti un aumento del flottante del 40% circa, con un forte incremento della liquidità del titolo. Il numero uno del gruppo e il presidente, Pierluigi Stefanini, hanno riepilogato gli obiettivi dell’operazione: razionalizzare e semplificare la struttura del capitale di Ugf; uniformare i diritti patrimoniali e amministrativi di tutti i soci, agevolando le scelte di investimento dei mercati finanziari; accrescere il flottante; aumentare il peso del titolo Ugf all’interno degli indici azionari; contribuire al miglioramento della composizione qualitativa del capitale regolamentare. Dall’assemblea non sono venute indicazioni su future prospettive di internazionalizzazione del gruppo.
A margine, Cimbri ha comunicato che il tema dell’eventuale introduzione del voto multiplo negli statuti di Ugf e UnipolSai non è sul tavolo.
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