Via libera dei soci alla semplificazione della struttura del capitale. Cimbri non esclude un prossimo ingresso di Ugf nel Ftse Mib. L’operazione piace al fondo Amber
di Andrea Di Biase
L’assemblea degli azionisti di Unipol Gruppo Finanziario (Ugf), la holding cui fa capo UnipolSai , ha dato il via libera alla conversione delle azioni privilegiate in titoli ordinari nel rapporto di uno a uno. Un passaggio fondamentale per i piani dell’amministratore delegato del gruppo bolognese, Carlo Cimbri, che vuole rendere più appetibile per gli investitori istituzionali, specie quelli internazionali, i titoli della galassia Unipol . La semplificazione varata ieri dagli azionisti della holding, che segue quella varata dai soci della compagnia assicurativa, potrebbe infatti aprire la strada all’ingresso del titolo Ugf nel Ftse Mib, il principale indice di Piazza Affari, preso a riferimento da gran parte degli investitori internazionali nelle proprie strategie di portafoglio sul mercato azionario italiano. Grazie alla conversione, ha spiegato Cimbri, il «flottante aumenta del 40% rispetto a oggi», con una crescita di «oltre 1 miliardo di euro in termini di capitalizzazione» del capitale ordinario. Condizione che potrebbe schiudere a Ugf le porte del Ftse Mib. «È possibile ma non immediato», ha precisato il numero uno del gruppo bolognese. «Una valutazione si farà quando ci sarà la rotazione del paniere» ha aggiunto, ricordando che Unipol è «primo titolo di riserva».
Un primo riconoscimento della bontà della mossa voluta da Cimbri è arrivato nel corso dell’assemblea di ieri da parte del fondo Amber, grande «alleato» dei bolognesi nella battaglia che nel 2012 consentì a Unipol di prendere il controllo di Fondiaria-Sai subentrando alla famiglia Ligresti. «Di solito partecipiamo per criticare comportamenti lesivi degli azionisti di minoranza, ma quando come in questa occasione il cda propone operazioni market friendly, crediamo sia opportuno sottolinearlo», ha affermato il rappresentante del fondo, Arturo Albano, intervenendo in assemblea. «Per questo», ha aggiunto, «vogliamo fare i complimenti al cda per un’operazione che ha senso dal punto di vista finanziario, perché rende più efficiente la struttura del capitale anche ai fini regolamentari, aumenta il flottante ed elimina la distorsione del principio one share one vote» rappresentato dalle privilegio. In questo senso Cimbri, interpellato a margine dell’assemblea, ha escluso almeno per il momento la possibilità di introdurre nello statuto della società le azioni a voto plurimo. «Decideranno gli azionisti», ha spiegato l’ad di Ugf, «ma allo stato non abbiamo fatto valutazioni in proposito». (riproduzione riservata)