di Anna Messia
Le reti di promotori finanziari brillano per l’alta redditività che riescono a raggiungere, un po’ in tutta Europa. Il risultato è emerso dall’indagine del Centro di Ricerca Baffi-Carefin e Università Bocconi, presenta ieri a Roma in occasione del convegno inaugurale di Consulentia2015, professionisti in Capitale, organizzato dall’Anasf, l’associazione che rappresenta i promotori finanziari.
Secondo la ricerca gli operatori specializzati, come gli italiani Azimut, Banca Generali, Mediolanum, Fineco e Fideuram, ma anche gli spagnoli di Renta4 Banco, i tedeschi di Comdirect oppure gli olandesi di BinckBank continuano a registrare un’importante crescita di efficienza, arrivando a raggiungere un rapporto cost/income decisamente più basso delle banche generaliste, come per esempio Deutsche Bank, Santander, Rabobank o le italiane Intesa Sanpaolo eUnicredit. Nel 2013 (e i dati sono confermati per il primo semestre 2014) il cost/income degli operatori specializzati ha raggiunto in particolare il 63,4%, dal 71,4% del 2009. Una tendenza che non si rileva nel gruppo delle banche global player, che hanno anzi visto crescere il rapporto nello stesso periodo dal 64 al 67,5%. «Dall’indagine emerge che l’Europa è costituita da tanti unicum e che a livello europeo il roe del gruppo degli operatori specializzati appare sensibilmente migliore rispetto al gruppo dei global player in tutto il periodo considerato, ovvero dal 2009 al 2013», ha commentato la professoressa Paola Musile Tanzi, che ha curato lo studio. In effetti nel 2013 il roe (return on equity) medio degli operatori europei specializzati è salito al 18,47%, rispetto al 15,28% del 2009, mentre per le banche generaliste, secondo l’analisi della Bocconi, è stato dello 0,96%, in forte calo rispetto al 5,96% del 2009. Non a caso, in effetti, anche le banche tradizionali stanno potenziando le proprie reti di promotori finanziari. «Il nostro modello paga non solo in termini di redditività per gli azionisti ma anche per la qualità del servizio offerto al cliente che apprezza il lavoro dei promotori finanziari», ha commentato il presidente Anasf, Maurizio Bufi, il quale richiamando le parole dell’economista Jean-Paul Fitoussi, intervenuto il martedì alla giornata inaugurale del convegno, che si chiuderà oggi, ha aggiunto: «È necessario puntare alla crescita del Paese ma anche che la politica sostenga in tutte le iniziative le attività che creano business, e tra queste anche la professione di promotore finanziario». (riproduzione riservata)