di Paola Valentini
Utile netto di 150 milioni di euro, in rialzo del 75,9% sul 2013, ricavi totali a 448 milioni, +21%, e dividendo di 0,2 euro per azione, pari a un pay-out dell’81%. Si chiude con questi numeri record il 2014 per Finecobank in base ai dati preliminari diffusi ieri (l’approvazione del progetto di bilancio è prevista per il 10 marzo).
Risultati che rispecchiano il boom di raccolta della banca, che nel 2014 si è attestata al massimo storico di 4 miliardi (+61,1% rispetto al 2013) raggiungendo un totale di attività finanziarie di 49,341 miliardi (43.607 miliardi al 31 dicembre 2013, +13,2%). Il saldo delle attività finanziarie gestite si è attestato a 23,6 miliardi, +21% rispetto ai 19,5 miliardi di fine 2013. Le masse riferite alla raccolta diretta sono salite a 13,8 miliardi, in crescita del 9,9% rispetto ai 12,5 miliardi al 31 dicembre 2013, grazie al costante incremento della base di nuovi clienti. Il patrimonio che fa riferimento al risparmio amministrato è aumentato del 3,5% a 12 miliardi. Nel 2014 la banca multicanale del gruppo Unicredit ha conquistato 103 mila nuovi clienti (+14,7% rispetto al 2013). Lo scorso anno, inoltre, sono stati realizzati 24,3 milioni di ordini eseguiti, +10,2% rispetto al 2013. L’utile netto rettificato dei costi non ricorrenti per l’ipo e per il fondo interbancario tutela depositi è stato pari a 155 milioni, + 49,5%. «Il 2014 è stato un anno molto importante per la strategia di sviluppo di Fineco, con la quotazione in borsa, il miglior risultato di sempre in termini di raccolta netta e risultati economico-finanziari», ha detto Alessandro Foti, ad e dg di Finecobank. Gli utili netti hanno beneficiato principalmente dell’incremento del margine d’interesse, della politica d’investimento della liquidità e dell’incremento delle commissioni sul risparmio gestito connesso all’aumento dei volumi di masse in gestione. Il margine d’interesse si è attestato a 228,2 milioni, +26,6% rispetto al 2013 grazie al positivo andamento dei volumi, un’attenta politica di investimento della liquidità e un costo del funding in calo. Risultati in crescita anche per questo inizio anno. La raccolta netta relativa al mese di gennaio ha toccato i 392 milioni con un incremento del 56% rispetto a gennaio 2014. La raccolta gestita ha raggiunto quota 166 milioni, più che raddoppiata rispetto ai valori registrati a gennaio 2014. A gennaio i nuovi clienti sono stati circa 8 mila, in linea con il dato di gennaio 2014. Il numero dei clienti di Fineco al 31 gennaio 2015 è di circa 970 mila, +7% rispetto ai circa 902 mila al 31 gennaio 2014. I pf della rete a fine 2014 erano 2.533, +3,9% rispetto a fine dicembre 2013. E le prospettive per il settore delle reti di raccolta e gestione del risparmio appaiono ancora molto favorevoli. Anzi, dice Foti, «i trend strutturali che favoriscono la crescita del nostro business sono positivi e guardiamo con ottimismo al 2015. Le famiglie italiane hanno un stock di risparmio finanziario molto elevato, oltre 4 mila miliardi di euro, e sono caratterizzate da un tasso di risparmio elevato, circa il 12,5% del reddito disponibile, contro l’11% della media dell’Ue». Secondo l’ad del gruppo, anche a causa della crisi che ha azzerato i tassi e provocato la scomparsa di attività prive di rischio, «il processo di spostamento dei clienti da forme di risparmio poco organizzate, come il possesso diretto di titoli di Stato, a strumenti più strutturati come i prodotti di risparmio gestito, è appena all’inizio. E ci aspettiamo che questo fenomeno porterà a una diffusione sempre maggiore dei fondi nei portafogli degli italiani, con una conseguente grande richiesta di consulenza da parte delle famiglie». (riproduzione riservata)