di Anna Messia
Tre importanti innesti e un riassetto delle governance. Con queste mosse Cattolica Assicurazioni si prepara a dare concreta attuazione alla fase dello sviluppo della compagnia, quella che si è aperta lo scorso novembre con il maxi-aumento di capitale da 500 milioni e l’annuncio del nuovo piano 2015-2017, che prevede, tra le altre cose, importanti investimenti in tecnologia, e la possibilità di avere cassa a disposizione, pronti a eventuali acquisizioni e partnership. «Abbiamo rivisto il sistema organizzativo per aumentare l’efficienza ma anche per dare maggiori deleghe al management e per consentire alla squadra di crescere», spiega l’amministratore delegato, Giovan Battista Mazzucchelli, arrivato al comando della compagnia nel 2007 e che ha di recente firmato il suo terzo piano industriale triennale. «Il primo è stato quello della ristrutturazione, poi c’è stato il piano del rilancio e consolidamento e ora è il momento dello sviluppo», continua l’ad. «Abbiamo deciso di avviare il cambiamento in una fase positiva per la compagnia, per giocare d’anticipo». Il riassetto ha previsto in particolare la nascita di una funzione in staff che fa capo a Mazzucchelli, che si occupa di finanza, pianificazione e controllo ed è guidata dal vicedirettore generale, Carlo Ferraresi. Da lui è coordinata quindi l’area pianificazione e controllo di gestione, che ha visto il recente ingresso di Attanasio Pantarrotas, con un passato da analista finanziario (Keples Cheuvreux) che spesso, nella sua precedente professione, non ha risparmiato critiche alle compagnie.
Mentre l’attività assicurativa è stata spaccata in due. Da una parte l’aera tecnica, guidata dal direttore generale, Marco Cardinaletti, che controlla sia il Danni sia il Vita, dove è appena entrato come responsabile Fabio Bastia. Dall’altra c’è l’area mercati e operation, guidata dall’altro direttore generale, Flavio Piva, che coordina il settore dell’innovazione tecnologica, ma anche tutte le reti distributive, comprese banche ed enti religiosi (mondo storicamente vicino a Cattolica). Anche in questo caso c’è stato un potenziamento della squadra, con l’arrivo di Marco Lamola come direttore distribuzione e marketing. «Con questi ingressi abbiamo completato l’assetto manageriale», dice Mazzucchelli, che per quanto riguarda l’andamento della compagnia anticipa che «l’anno si chiuderà probabilmente in linea con le previsioni (nei nove mesi l’utile era cresciuto del 27,7% a 83 milioni)» e anche il dividendo darà soddisfazioni ai soci, in crescita rispetto all’anno passato.
Intanto il titolo ha recuperato terreno rispetto al calo subito dall’avvio dell’aumento di capitale, quando era sceso fino a 5 euro, riavvicinandosi a 7 euro, e soprattutto è aumentata sensibilmente la media degli scambi giornalieri, da 100 mila al giorno prima dell’aumento di capitale agli attuali 2 milioni, con una crescita della presenza degli investitori istituzionali. «L’andamento del titolo è la riprova della bontà dell’operazione di aumento di capitale», conclude Mazzucchelli. «L’azione è sicuramente meno volatile rispetto al passato e ha margini di crescita come sembra riconoscerci il mercato (Banca Imi ha fissato il target price a 8,11 euro, ndr)». Per quanto riguarda, invece, possibili acquisizioni l’ad dice di continuare a guardare dossier, «ma per ora non c’è nulla di concreto». (riproduzione riservata)