di Antonio Fidanza
Record di sofferenze bancarie che continuano a lievitare con una crescita che nel 2012 ha sfiorato il 25% sull’anno precedente. Mentre sono ancora in calo i prestiti, anche se a dicembre hanno registrato una contrazione meno pesante dei mesi precedenti, che lascia ben sperare. I dati sono stati comunicati ieri dalla Banca d’Italia che ha pubblicato i numeri sui prestiti bancari concessi al settore privato, alle famiglie e alle società non finanziarie, insieme ai dati sulle sofferenze. A preoccupare maggiormente è lo stato di salute delle banche. Il tasso di crescita delle sofferenze bancarie su base annua ha fatto registrare il livello record, passando dal +22,7% di novembre 2013 al +24,6% del mese successivo. In particolare a dicembre le sofferenze bancarie hanno sfondato per la prima volta quota 155 miliardi passando dai 149 miliardi di novembre ai 155,8miliardi di dicembre, raddoppiate rispetto al 2010 quando erano pari a 77,84 miliardi.
Per quanto riguarda invece le concessioni al settore privato c’è stata una contrazione del 3,8% su base annua (con un rallentamento rispetto al mese di novembre -4,3%), mentre i prestiti alle famiglie sono scesi dell’1,2% sui 12 mesi, dopo il -1,5% di novembre. A essere maggiormente colpite sono state sicuramente le società non finanziarie, che hanno mostrato nel proprio trend una battuta d’arresto del 5,3% su base annua, secondo dato peggiore dopo il -6% registrato in novembre 2013. Buone notizie però per quanto riguarda i tassi d’interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie, con importo fino a 1 milione di euro, che sono lievemente diminuiti fermandosi al 4,36% rispetto al 4,38% di novembre, scesi ulteriormente rispetto anche all’anno precedente quando era al 4,43%. I tassi d’interesse sui prestiti superiori a un milione di euro hanno fatto registrare invece un rialzo dal 2,76% di novembre al 2,82% di dicembre. In calo anche i tassi d’interesse sui finanziamenti erogati alle famiglie per l’acquisto delle abitazioni, scesi dal 3,86% di novembre al 3,80% di dicembre 2013.
Mentre per quanto riguarda gli investimenti, la novità è che calano i titoli di Stato detenuti dalle banche italiane che a dicembre erano pari a 387,4 miliardi, in calo di oltre 15 miliardi dai 402,9 miliardi di novembre. La flessione è attribuibile principalmente al portafoglio in Btp, sceso a dicembre 2013 a 236,2 miliardi da 248,8 miliardi di novembre. (riproduzione riservata)