di Lucio Sironi

Titoli del risparmio gestito in evidenza ieri a Piazza Affari nel contesto di un eccellente andamento della seduta per l’intero listino milanese. In particolare ha brillato Azimut, miglior titolo dell’indice Ftse Mib grazie a un rialzo del 6,3% a 22,45 euro.

All’origine c’è il dato sulla raccolta ottenuta a gennaio, pari a 701 milioni di euro, «miglior dato in assoluto di raccolta mensile nella storia del gruppo», ha commentato il presidente e ad Pietro Giuliani. Il totale delle masse comprensive del risparmio amministrato ha superato 24,5 miliardi, di cui 22 fanno riferimento alle masse gestite. «Siamo solo all’inizio dell’anno ed è dunque prematuro fare previsioni», ha aggiunto Giuliani, «ma le premesse per rafforzare il nostro posizionamento nel settore e proseguire sulla strada della crescita appaiono solide». Sul dato di gennaio c’è stato un apporto significativo da parte di investitori istituzionali, che comunque rappresentano circa il 10% del totale delle masse gestite da Azimut. Importante però anche il contributo proveniente dall’estero, ossia dai Paesi in cui il gruppo milanese ha avviato joint venture, anche in questo caso stimabile attorno al 10%.
L’ad ha poi confermato che l’utile netto 2013 si attesterà tra 145 e 160 milioni di euro e interpellato sul possibile interesse per Aletti Gestielle, la sgr che fa capo al Banco Popolare, ha risposto «non mi risulta che sia in vendita». Così come in merito a Banca Cesare Ponti ha detto di ritenerlo un ottimo istituto, che però al momento «non rientra nei nostri radar».

Anche il titolo Banca Generali ieri ha beneficiato dei numeri di raccolta a gennaio, comunicati la sera precedente. L’azione ha guadagnato il 2,3% a 15,95 euro. La società di asset management del gruppo triestino ha registrato il mese scorso una raccolta netta gestita di 172 milioni di euro e una raccolta netta totale di 226 milioni. Infine si è comportato ottimamente anche il titolo Mediolanum, che si è apprezzato del 3,2% a 6,49 euro. L’ad Massimo Doris è tornato ieri sul tema di una possibile uscita di Mediolanum da Banca Esperia per ribadire che al momento non ci sono trattative «anche se resta una partecipazione sulla quale siamo disponibili a discutere». Quanto ai conti, Doris ha spiegato che anche per il gruppo fondato dal padre Ennio il 2013 si è chiuso molto bene in termini di la raccolta e si aspetta che «il 2014 continuerà sulla stessa linea».

Ieri intanto i protagonisti del mondo delle reti di promotori finanziari si sono dati appuntamento a Roma al convegno inaugurale dell’iniziativa ConsulenTia2014 (altro articolo in pagina), a cura dell’Anasf, l’associazione di categoria. «La prolungata crisi finanziaria globale originata nel 2007/2008», ha commentato il presidente Anasf, Maurizio Bufi, «ha reso necessario un ripensamento dei modelli di business nel settore dei servizi finanziari, sia a livello internazionale sia a livello domestico. L’esigenza è riportare il settore finanziario al servizio dell’economia reale, ovvero famiglie e imprese, e di contrastare quei comportamenti dell’industria finanziaria che tendono soltanto ad accrescerne i profitti a scapito della loro stessa stabilità, nonché a minare quella salvaguardia delle tutele dei risparmiatori, come presidio irrinunciabile per lo sviluppo di un mercato finanziario efficiente e competitivo». (riproduzione riservata)