Giovanni Pons
L a Mediobanca nuovo corso non avrà altri soci esteri nel capitale. Vincent Bollorè ha infatti fatto sapere di voler salire dal 6 all’8% ma di non aver piazzato quell’altro 5% svincolato dal patto lo scorso autunno ma ancora in mano a Groupama. La quale a questi prezzi pare non abbia alcuna intenzione di vendere ma aspetta che le quotazioni di piazzetta Cuccia salgano ancora un po’. Grazie alla revisione del patto e della governance che è in corso e che si concluderà a settembre, il nuovo assetto di Mediobanca vedrà due soci forti vicino all’8%, Unicredit e Bollorè, e gli altri a seguire senza alcuna suddivisione in gruppi. Il cda verrà snellito secondo le indicazioni di Banca d’Italia e non si esclude che il comitato esecutivo possa essere eliminato. La semplificazione dell’azionariato sta andando in parallelo alla progressiva uscita dalle partecipazioni rilevanti voluta e in parte già attuata dall’ad Alberto Nagel. A settembre Mediobanca potrebbe essere uscita del tutto sia da Rcs, dove è recentemente scesa all’11%, sia da Telecom, dove a giugno potrebbe decidere per lo scioglimento del patto Telco, sia da Pirelli. Mancherebbe solo la cessione del 3% di Generali per la quale c’è tempo fino al 2015 anche per poter beneficiare dei miglioramenti della gestione di Mario Greco. E poi si vedrà se la Mediobanca fuori dai salotti avrà le gambe per correre da sola.