Nella riunione dei capigruppo di maggioranza e governo, ieri a Palazzo Chigi, si è deciso lo stralcio dell’articolo 8 (il pacchetto riguardante la RCA) di Destinazione Italia per permettere il superamento dell’ingorgo che metteva a rischio l’approvazione del provvedimento e degli altri decreti.
Secondo Marco Di Stefano, parlamentare del Pd e componente della Commissione Finanze della Camera dei Deputati, si tratta di “Un atto di giustizia nei confronti delle associazioni di tutela delle vittime della strada, dei consumatori e delle migliaia di piccole e medie imprese artigiane del settore dell’auto-riparazione. Ora, nell’ottica del rafforzamento della capacità operativa del Governo che tutti auspichiamo si proceda con immediatezza alla presentazione di un disegno di legge che, raccogliendo i frutti dell’intenso dibattito di queste settimane, affronti il tema della Rca dal punto di vista del rafforzamento del sistema delle garanzie per i cittadini e senza penalizzare inutilmente un comparto produttivo che assicura posti di lavoro senza nulla chiedere al bilancio dello Stato”.
Dal canto loro Vazio e il presidente della Commissione Giustizia Donatella Ferranti (Pd) rivendicano “un successo nell’interesse dei cittadini consumatori e delle piccole e medie imprese artigiane del settore dell’autoriparazione, è un cambio di direzione importante”. I due deputati auspicano ora “un immediato disegno di legge che sappia contemperare al meglio gli interessi in gioco“. Anche perché l’articolo 8 nella versione presentata all’esame della Commissione “era una norma che di fronte alle compagnie d’assicurazione penalizzava e sacrificava i diritti dei cittadini danneggiati e degli artigiani in modo non coerente e non ragionevole”.
Non dello stesso parere il sotto-segretario alle Infrastrutture e Trasporti, con delega alla sicurezza stradale e alla Riforma del Codice della Strada, Erasmo D’Angelis, che in una nota afferma che lo stralcio dei provvedimenti sulle assicurazioni auto dal decreto Destinazione Italia “rischia di riportare alla casella di partenza anche la lotta serrata alle frodi assicurative.
“Abbiamo realizzato un imponente archivio informatico che incrocia anche i dati dei veicoli con quelli delle polizze assicurative e sono stati individuati i 3,8 milioni di automobilisti evasori che possono essere sanzionati anche grazie alla prova fotografica di telecamere Ztl e Tutor”. Il sotto-segretario ha quindi auspicato che il Parlamento “possa velocemente approvare il nuovo disegno di legge che conterrà l’articolato stralciato, grazie al quale sono possibili le sanzioni anche attraverso Ztl e tutor”.
Secondo l’ANIA lo stralcio dell’articolo 8 del Dl Destinazione Italia “vanifica nell’immediato l’intenzione del governo di assicurare, grazie all’approvazione del provvedimento, una riduzione strutturale delle tariffe r.c. auto in Italia, obiettivo fortemente condiviso dal settore assicurativo che aveva offerto alle Istituzioni la massima collaborazione per identificare le soluzioni più idonee per arrivare a un sistema rc auto meno costoso e più efficiente”.
“Nel merito del decreto, avevamo espresso perplessità sia per alcuni contenuti impositivi sulle dinamiche di offerta sia, soprattutto, perché non era affrontato il nodo dell’approvazione delle tabelle per il risarcimento dei danni fisici, da cui dipende in gran parte il disallineamento dei prezzi delle polizze italiane rispetto a quelli medi europei. Allo stesso tempo, avevamo apprezzato molte norme contenute nell’articolato, in particolare quelle antifrode, in grado di incidere significativamente sulla struttura dei costi dei sinistri”, si legge in una nota.
“Ancora una volta la politica decide di non decidere, pressata da spinte corporative di categorie interessate esclusivamente all’intermediazione dei risarcimenti ai danni dei consumatori. Si è perso un’occasione per approvare provvedimenti in grado di favorire comportamenti virtuosi degli assicurati e di contrastare efficacemente diffusi fenomeni di grave illegalità e di evasione fiscale.
Una politica fatta solo di annunci non seguiti da fatti concreti rende più acuti i problemi e non crea le condizioni per una riduzione strutturale dei costi dell’assicurazione e dei prezzi pagati dagli assicurati.
Nel 2013 il prezzo medio dell’assicurazione auto è sceso del 4,5% rispetto all’anno precedente. Non affrontare le vere questioni che abbiamo posto all’ordine del giorno, implica che la riduzione della r.c. auto in Italia continuerà ad essere affidata a fattori largamente contingenti (la riduzione del numero di sinistri indotta dalla crisi economica) invece di essere il frutto di una azione consapevole per aggredire le cause dei maggiori costi che determinano un onere più elevato rispetto alla media degli altri paesi comunitari. Ancora una volta gli assicurati italiani ne escono sconfitti.
Le imprese di assicurazione continueranno ad aumentare l’offerta di polizze (contratti con scatola nera, clausole che prevedono il risarcimento presso carrozzerie convenzionate) che risultino più vantaggiose per i consumatori in termini di prezzo e di qualità del servizio“, conclude la nota.
Soddisfatti dello stralcio invece Federcarrozzieri e AIFVS – Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada.