Circa due terzi di tutti i cittadini federali tedeschi teme che siano i contribuenti a dover pagare gli elevati costi della crisi del debito europea. Sono oggetto di preoccupazione anche l’aumento del costo della vita e i crescenti disastri naturali così come il rischio di non essere autosufficienti quando si diventa anziani. Questi alcuni dei dati contenuti nello studio R+V Versicherung, secondo gruppo assicurativo tedesco e socio di maggioranza della compagnia Assimoco, da oltre 30 anni il Gruppo assicurativo del Movimento Cooperativo Italiano.
“La maggior parte dei tedeschi è afflitta dall’aumento del costo della vita, dai crescenti disastri naturali e dalla minaccia della non autosufficienza durante la vecchiaia”, ha spiegato il management di R+V, durante la conferenza stampa di presentazione dello studio che si è svolta in autunno a Berlino.
Le stesse tematiche saranno al centro del Rapporto incentrato sul contributo della Cooperazione per il Neo-Welfare che Assimoco, presenterà a Roma, presso le Istituzioni, in primavera. Il rapporto è in corso di realizzazione ed è curato dalla società Ermeneia Studi & Strategie di Sistema, con sede nella capitale.
“Viviamo in un periodo di profonde trasformazioni sociali, economiche e previdenziali. Ci è sembrato importante analizzare scientificamente questi fenomeni per creare uno strumento in grado di evidenziare gli attuali bisogni e le necessità degli italiani. Il Rapporto è un documento utile per mettere a punto politiche sociali efficaci. Del resto, cooperazione e la mutualità sono nel nostro Dna fin dalla fondazione della compagnia, avvenuta nel 1978”, ha detto Ruggero Frecchiami, direttore generale di Assimoco.
Tornando alla ricerca messa a punto da R+V Versicherung, Wiesbaden, su un campione rappresentativo di 2378 persone dai 14 anni di età in su, di cui 1550 nella Germania occidentale e 828 nella Germania dell’est (campionamento non proporzionale); popolazione statistica: 67 milioni di persone della popolazione residente in nuclei familiari privati (tedeschi e stranieri dell’Ue), il periodo di realizzazione del sondaggio è stato dal 7 giugno al 5 luglio 2013. Il campionamento per quote, calcolato sulla base di statistiche ufficiali è stato, invece, il metodo utilizzato dai 1093 intervistatori.
Guardando nel dettaglio i risultati dello studio che il colosso assicurativo tedesco realizza da oltre 20 anni, si nota che i tedeschi, come già lo scorso anno, sono abbastanza tranquilli. L’indice delle paure, ovvero la media di tutte le paure esaminate per molti anni, è aumentato di 1 punto percentuale ma con il 41 percento rimane comunque a un livello basso. Tra le 16 domande standard la paura dell’aumento del costo della vita occupa per la 14esima volta il primo posto con il 61 percento (l’anno precedente era 63 percento) e rimane così il classico aspetto oggetto di preoccupazione.
Al 1° posto la crisi del debito dell’UE: i tedeschi hanno paura per i propri risparmi
In considerazione delle turbolenze del mercato europeo economico e finanziario da tre anni l’Infocenter di R+V integra alle 16 domande standard dello studio a lungo termine alcune domande specifiche relative alla crisi europea del debito. E come già emerso l’anno scorso qui si è profilata la paura maggiore. Circa due terzi (68 percento) di tutti i cittadini federali temono di dover sostenere personalmente i costi per il superamento della crisi. Inoltre, anche la paura che la crisi del debito dell’Ue possa mettere in pericolo l’euro rimane molto alta con il 53 percento (2012: 65 percento).
Una terza domanda specifica mostra che le conseguenze della crisi del debito continuano a suscitare preoccupazione: quasi un tedesco su due (49 percento) ha paura che i bassi tassi d’interesse e l’inflazione a lungo termine possano prosciugare i propri risparmi.
Cresce la paura di non essere autosufficiente, più preoccupate le donne
Più della metà dei tedeschi è tormentata dalla preoccupazione di non essere autosufficienti durante la vecchiaia. Con 5 punti percentuali in più questa è la paura che è cresciuta maggiormente e che con il 55 percento passa dal quinto al terzo posto della classifica. Qui si profila una chiara differenza tra gli uomini e le donne: lo studio di R+V ha mostrato che le donne rispetto agli uomini sono generalmente più preoccupate per argomenti riguardanti la propria persona come malattie e non autosufficienza. Anche il sondaggio di quest’anno ha confermato detto risultato. Mentre la metà di tutti gli uomini teme di diventare un peso per altre persone durante la vecchiaia, questa paura nelle donne è pari a ben 59 percento.