Nel 2012 la nuova produzione di polizze individuali sulla vita delle imprese italiane ed extra-U.E., comprensiva dei premi unici aggiuntivi, ha raggiunto € 47,7 mld di premi, in calo del 10,0% rispetto all’anno precedente, secondo i dati forniti da ANIA Trends.
La contrazione si aggiunge a quella già registrata nel 2011 (-27,8%), anche se va evidenziato come, anche alla luce della raccolta complessiva, il comparto vita abbia tenuto rispetto al contesto di debolezza della domanda di risparmio assicurativo dovuta alla ridotta capacità di investimento delle famiglie italiane. Per quanto riguarda la nuova produzione vita del campione di imprese comunitarie – operanti in Italia in regime di stabilimento o in libera prestazione di servizi – nel 2012 si è osservato un volume di nuovi affari pari a € 7,1 mld, stazionario rispetto al 2011. Includendo anche il lavoro svolto da queste imprese, la nuova produzione vita in Italia si è attestata nel 2012 a € 54,7 mld, l’8,8% in meno rispetto al 2011.
Analizzando l’andamento per tipologia di ramo/prodotto, nel 2012 le polizze di ramo I, con un volume premi pari a € 35,0 mld, hanno registrato una riduzione del 15,1% rispetto al 2011 e una diminuzione della propria quota di mercato di 5 punti percentuali (dal 78% nel 2011 al 73% nel 2012). Tale tendenza è stata controbilanciata da una maggiore propensione dei risparmiatori verso i prodotti di ramo III, in particolare per polizze unit-linked. Infatti, in un periodo caratterizzato comunque ancora da sensibili oscillazioni dei mercati finanziari e da una persistente criticità della congiuntura che non favorisce la propensione al risparmio delle famiglie, va evidenziato come i prodotti unit-linked abbiano registrato un incremento del 30,6% rispetto al 2011, oltrepassando la soglia di € 10 mld di nuovi premi. Il risultato complessivo del comparto “linked” è stato peraltro negativamente influenzato dalla scarsa commercializzazione di polizze index che nel 2012 si sono quasi dimezzate rispetto al 2011. Questo risultato è stato peraltro negativamente influenzato dalla scarsa commercializzazione di polizze index che nel 2012 si sono quasi dimezzate rispetto al 2011.
Relativamente al ramo V, nel 2012 è continuata (-26,3% rispetto al 2011) la contrazione dei premi di nuova produzione, ridotti a un ammontare pari a € 1,2 mld. Positiva la raccolta dei premi/contributi per nuove adesioni a forme pensionistiche individuali, il 24,7% in più rispetto al 2011, superando per la prima volta la soglia pari a € 1,0 mld di raccolta.
Per ciò che concerne l’andamento della nuova produzione vita per canale distributivo, relativamente all’attività delle imprese italiane ed extra-U.E., si osserva come la contrazione più pronunciata nel 2012 sia da attribuire agli sportelli bancari e postali, che con una raccolta pari a € 30,9 mld, registrano un calo del 17,1% rispetto al 2011.
Nell’anno appena concluso il collocamento di nuove polizze mediante il canale dei promotori finanziari, a fronte di un ammontare premi pari a € 8,8 mld, ha registrato invece un significativo incremento, pari al 26,4% rispetto all’anno precedente, che recupera buona parte della diminuzione riscontrata nel 2011 (-36,0%). Negativo invece l’andamento del volume di nuovi affari sottoscritti dai canali agenziali: più specificatamente, nel 2012 gli agenti hanno collocato nuove polizze per un valore pari a € 6,4 mld, con un calo del 9,1% rispetto al 2011, che si aggiunge alla diminuzione già registrata nell’anno precedente (-15,3%); anche il canale agenzie in economia ha registrato una ulteriore contrazione, sebbene meno marcata (-6,8%), a fronte di un ammontare di premi per nuovi contratti pari a € 1,4 mld. Sommando ai premi di nuova produzione delle polizze individuali anche i premi totali relativi a polizze collettive e quelli versati nel 2012 relativamente a polizze sottoscritte negli anni precedenti, si stima che i premi vita complessivi (lordi contabilizzati) dovrebbero raggiungere nel 2012 un ammontare pari a circa € 69,5 mld, registrando una diminuzione intorno al 6,0% rispetto all’anno precedente. Tale risultato deriva, come già osservato per la nuova produzione dell’anno corrente, dal minor ricorso ai prodotti vita tradizionali di ramo I e V, che rimangono tuttavia preponderanti, solo parzialmente controbilanciato dall’aumento di premi negli altri rami.