Non c’è pace per Lance Armstrong.
Il 7 febbraio, l’ex ciclista è stato citato in giudizio da SCA Promotions, un assicuratore americano che vuole il rimborso delle somme versate a titolo di sponsorizzazione per i suoi sette titoli del Tour de France, annullati in seguito ad un’inchiesta condotta dall’United States Anti-Doping Agency, che ha accertato il sistematico utilizzo di pratiche dopanti da parte di Armstrong e della sua squadra. La somma sarebbe pari a 12 mln di dollari.
Tailwind Sports, proprietaria dell’US Postal Service team, aveva offerto ad Armstrong un bonus per la vittoria dei Tour de France e pagato i premi delle polizze a copertura di questi bonus.
Per incentivare il ciclista a rimanere con il team, i bonus erano stati inseriti nel contratto, incluso uno pari a 10 mln di dollari se avesse vinto sei volte il Tour.
Tailwind aveva coperto con polizze assicurative garantite da più compagnie questo bonus, tra le quali SCA, Dopo aver pagato la prima parte di bonus per 4,5 mln in seguito alle vittorie dal 2001 al 2003, nel 2006 SCA si era rifiutata di rispettare il contratto a causa delle voci sul doping che già circolavano. Il ciclista aveva allora citato la compagnia in giudizio per chiedere il versamento del bonus corrispondente a 7,5 mln di dollari.
Uscì quindi vincitore dalla controversia dal momento che il contratto contestato non conteneva clausole relative al doping.
Ora la compagnia pretende indietro questi 7,5 mln oltre a 5 mln a titolo di danni e interessi e spese di giustizia. Uno degli avvocati di Armstrong ritiene però che l’accordo raggiunto nel 2006 non prevede la possibilità di restituzione di quanto versato da SCA Promotions.