È una situazione complicata, e per certi versi politicamente imbarazzante, quella che si è venuta a creare sul rinnovo del vertice della Covip, autorità che controlla il settore previdenziale. L’attuale presidente, Antonio Finocchiaro, già oggi in regime di prorogatio, terminerà infatti il suo mandato tra poco più di due settimane, per la precisione il 25 febbraio, e questa volta non sono possibili ulteriori dilazioni.
Tra l’altro, se pure il prossimo Consiglio dei ministri emanasse prontamente il decreto di nomina del nuovo presidente, ci sarebbe comunque bisogno della firma dell’atto da parte della presidenza della Repubblica prima dell’insediamento della Kostoris. Passaggio che ovviamente richiederebbe ancora qualche giorno. Ma a ostacolare la staffetta ai vertici dell’istituzione che vigila su casse e fondi previdenziali è soprattutto l’aspetto politico.
E se la nomina della Kostoris andasse in porto, la professoressa, come previsto dalla legge, dovrebbe rinunciare a diverse poltrone che occupa oggi. Tra le altre cose è membro del cda dell’Inpgi, la cassa previdenziale dei giornalisti, vigilata da Covip, oltre che del consiglio direttivo dell’Anvur, l’agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca. (riproduzione riservata)