di Anna Messia
Come in tutti i matrimoni destinati a durare nel tempo, Reale Mutua ha sempre creduto nella Spagna. Anche nei momenti di difficoltà del Paese ha continuato a investire risorse in quel mercato, dove detiene Reale Seguros e dove di recente ha siglato un importante accordo distributivo con il Bbva.
L’ennesima prova di questo forte legame è arrivata in questi giorni. Mentre gli ultimi dati che provengono da Madrid mostrano una recessione sempre più profonda, la compagnia assicurativa di Torino, diretta da Luigi Lana, si prepara a prendere parte a un’importante operazione volta a rimettere in carreggiata il sistema bancario iberico. L’aumento di capitale di Sareb, la bad bank partita a inizio gennaio in cui gli istituti bancari spagnoli, che hanno avuto bisogno del sostegno del governo di Madrid, hanno trasferito le loro attività immobiliari problematiche. A fine mese Sareb effettuerà la seconda ricapitalizzazione che consentirà alla bad bank di arrivare a un capitale totale di 4,5 miliardi di euro, e Reale Mutua sottoscriverà parte del debito subordinato che verrà emesso, con un investimento di circa 3 milioni, che le consentirà di detenere meno dell’1% dei debiti subordinati che comporranno il capitale. Perché Reale Mutua ha deciso di fare questo passo? «Prima di tutto perché pensiamo sia un buon investimento finanziario», spiega a MF/Milano Finanza José Ramon Lopez Fernandez, il direttore generale di Reale Seguros, braccio spagnolo di Reale Mutua. «Nel caso di un investimento in equity il rendimento annuo atteso è di circa il 14-18% all’anno, mentre per i debiti subordinati, come nel nostro caso, si attendono un rendimento dell’ordine dell’8% l’anno». A questo si aggiungono ragioni di sistema, continua ancora Lopez Fernandez. «Sareb non è propriamente una banca, e non è neanche bad (cioè cattiva, ndr)», dice, «ma è una società che ha lo scopo di facilitare la gestione accentrata degli attivi problematici delle banche, per procedere a una loro cessione ordinata. Ha quindi un ruolo chiave nella ricapitalizzazione e ristrutturazione del sistema bancario spagnolo», aggiunge, «e Reale Mutua, che nel Paese ha investito molto, vuole prendere parte anche a questo piano».
All’interno della società dovrebbero essere confluiti circa 55 miliardi di euro di crediti, e a mettere a punto le valutazioni sarà la società di consulenza Oliver Wyman. Trasferimenti che dovrebbero avvenire con uno sconto, rispetto al valore di libro, compreso il 45,6% e il 63%. Asset che dovranno essere poi ricollocati sul mercato entro i prossimi 15 anni, quando Sareb verrà sciolta.
Reale Mutua non è tra l’altro l’unica compagnia di assicurazione presente nel capitale di Sareb, che per il 45% fa capo al governo spagnolo tramite il Frob, il fondo per la ristrutturazione delle banche spagnole. Ma per il restante 55% è di privati che hanno già investito nella società circa 524 milioni. Tra questi ultimi spuntano Deutsche Bank, Barclays e numerose banche iberiche come Unicaja o Bankiter. E poi ci sono quattro compagnie assicurative. Tre sono spagnole, ovvero Mapfre, Mutua Madrilena e Catalana Occidente, e poi c’è la francese Axa. Resta da vedere se anche Generali, che in Spagna detiene una posizione di leadership, deciderà di entrare. (riproduzione riservata)