Nel mese di dicembre la nuova produzione vita raccolta in Italia da imprese italiane e rappresentanze di imprese extra-U.E., comprensiva dei premi unici aggiuntivi, è stata pari a € 3,7 mld, registrando, dopo due mesi consecuti di crescita, una variazione lievemente negativa (-2,9%) rispetto allo stesso mese del 2011; in tutto il 2012 i nuovi premi emessi hanno dunque raggiunto € 47,7 mld, il 10,0% in meno rispetto ai volumi raggiunti nell’anno precedente.
Lo rileva la statistica mensile dell’ANIA.
Includendo anche l’attività del campione delle imprese U.E., con premi in calo di quasi il 20% rispetto al mese di dicembre 2011, i nuovi affari vita complessivi sono stati pari a € 4,3 mld (-5,6% rispetto allo stesso mese del 2011), mentre da inizio anno hanno raggiunto € 54,7 mld, in calo dell’8,8% rispetto all’anno precedente.
Relativamente alle imprese italiane ed extra U.E., nel mese di dicembre i premi afferenti a nuove polizze di ramo I tornano a registrare significative variazioni negative (-12,0% rispetto allo stesso mese del 2011), dopo una leggera ripresa registrata nei mesi precedenti; analogo andamento per le polizze di ramo V i cui premi diminuiscono del 12,5% rispetto all’anno precedente, anche se si tratta di valori assoluti inferiori rispetto a quelli di ramo I; le polizze tradizionali (ramo I e V) si confermano tuttavia nel complesso la scelta prevalente degli assicurati, con un’incidenza pari a oltre il 70% nel mese di dicembre e a oltre i tre quarti da inizio anno rispetto alla raccolta totale. La restante quota della nuova produzione è rappresentata dai prodotti “linked” (ramo III) che osservano una raccolta di nuovi premi in discreto aumento (+31,6%) rispetto a dicembre 2011, seppure in percentuale inferiore rispetto ai due mesi precedenti; tale crescita è dovuta al buon andamento della nuova produzione di polizze unit, solo in parte controbilanciata dalla scarsa commercializzazione di polizze index. Positivo anche l’andamento riportato dai contributi relativi a nuove adesioni individuali a forme previdenziali, in aumento rispetto all’anno precedente sia con riferimento al dato mensile (+14,8%) sia da inizio anno (+24,7%). Nel 2012 il numero delle nuove polizze/adesioni è stato pari a 3,0 milioni, in diminuzione del 2,9% rispetto all’anno precedente. Si evidenzia, inoltre, che il 30% delle imprese, rappresentative del 25% del mercato in termini di premi, ha registrato da inizio anno una raccolta superiore all’analogo periodo dell’anno precedente e che il 47% delle imprese (per una quota premi pari al 48%) ha ottenuto un risultato migliore rispetto alla variazione media registrata da tutte le imprese italiane ed extra-U.E. (-10,0%).
Nel 2012 la modalità di versamento a premio unico costituisce la scelta maggiormente utilizzata dagli assicurati, per una quota pari al 93% del totale in termini di premi e al 53% in termini di numero di polizze. Sempre da inizio anno l’importo medio dei premi unici è stato di circa € 28.300 mentre quello dei premi annui e ricorrenti ha raggiunto rispettivamente il valore approssimato di € 1.100 e € 3.600. Calcolando i premi mediante una misura che consente di standardizzare l’ammontare di premi unici e periodici, come l’Annual Premium Equivalent (APE) – pari alla somma tra premi annui, considerati per il 100% del loro importo, e premi unici divisi per la durata dei relativi contratti posta convenzionalmente pari a 10 anni – il decremento del volume premi da inizio anno si riduce dal 10,0% al 5,9%. La maggior parte della nuova produzione deriva dalla raccolta effettuata mediante reti finanziarie (sportelli bancari e postali e promotori finanziari), alle quali afferisce circa l’83% dei premi da inizio anno. Nel dettaglio, nel mese di dicembre gli sportelli bancari e postali tornano a registrare, dopo due mesi consecutivi di variazione positiva, una diminuzione (-6,0%) rispetto allo stesso mese del 2011, mentre i volumi di nuovi affari intermediati dai promotori finanziari rimangono pressoché stazionari (-0,7%). Nello stesso mese tra il canale agenti e il canale agenzie in economia si registrano due diversi andamenti: il primo risulta, al contrario del mese precedente, in aumento del 2,8% mentre il secondo osserva una variazione negativa del 19,3%. La ripartizione dei premi per canale evidenzia come le reti finanziarie abbiano collocato quasi esclusivamente premi unici mentre le reti assicurative raccolgano anche una quota significativa di premi periodici. Calcolando i premi da inizio anno mediante la misura APE sopra descritta, lo scostamento della quota raccolta dalle diverse reti si riduce: la quota riconducibile alle reti finanziarie passa dall’83% al 71% mentre quella afferente alle reti assicurative sale dal 16% al 29%.