Marinai tutelati dagli attacchi dei pirati. Infatti, se subiscono infortuni l’Inail liquiderà le ordinarie prestazioni. La novità, operativa dal 31 gennaio, è illustrata dall’istituto assicuratore nella circolare n. 9/2013.
Il nuovo indirizzo, spiega l’Inail, consegue all’evoluzione giurisprudenziale e all’intensificarsi degli episodi di pirateria. Si tratta di due situazioni che hanno indotto a riconsiderare la copertura del rischio per le navi adibite al trasporto passeggeri, merci e attività ausiliarie che, finora, è stata volontaria tramite il pagamento di un premio supplementare.
Secondo l’orientamento della giurisprudenza ormai consolidato, ogni rischio ricollegabile anche in modo indiretto all’attività lavorativa è protetto, perché il requisito dell’occasione di lavoro richiede un nesso di causalità tra la prestazione lavorativa e l’infortunio o la malattia professionale. La giurisprudenza, precisa l’Inail, oggi afferma che l’evento lesivo è indennizzabile se lo svolgimento dell’attività lavorativa, pur non essendo la causa, costituisce occasione dell’infortunio e cioè quando determina l’esposizione del soggetto tutelato al rischio, dando luogo a un nesso eziologico, seppur mediato e indiretto. In altri termini, si configura l’indennizzabilità ogni volta che tra prestazione lavorativa ed evento non esiste solo una mera coincidenza cronologica e topografica, ma l’atto doloso del terzo trova, se non la sua causa, almeno le condizioni che ne favoriscono la consumazione in situazioni ricollegabili in modo diretto o indiretto allo svolgimento dell’attività lavorativa. In definitiva, l’Inail stabilisce che è indennizzabile sia l’infortunio che occorra al marittimo vittima dell’evento lesivo nel corso di un’azione di pirateria, sia la patologia dallo stesso contratta o sviluppata a causa di tale azione.
Peraltro, la tutela rientra nel premio ordinario e le imprese non dovranno più versare il premio supplementare (di cui alle decisioni dell’ex Ipsema).
© Riproduzione riservata