di Luigi Gorla

 

Bnp Paribas, contrariamente ai rumor che sono circolati nei giorni scorsi, non ha sul tavolo alcun dossier relativo a Mps.

Lo ha affermato l’amministratore delegato del gruppo francese, Jean-Laurent Bonnafé, nel giorno della presentazione dei risultati del 2012, archiviati con un utile di 6,55 miliardi di euro, in aumento dell’8,3% rispetto all’anno precedente. I piani di sviluppo a breve e medio termine del gruppo bancario franceseBnp Paribas sono concentrati «in modo esclusivo» sulla crescita organica, in Italia e nel resto del mondo. Nessun interesse, dunque, per un eventuale ingresso nel capitale o acquisizione del Monte dei Paschi, tema su cui Bonnafé ha tagliato corto: «Non siamo stati contattati da nessuno». Tornando ai risultati 2012 diBnp Paribas, la crescita dell’utile è arrivata nonostante il margine di intermediazione sia calato del 7,8% e la banca sia stata costretta a contabilizzare svalutazioni per 39,07 miliardi, tra cui quella dell’avviamento della controllata Bnl, rivisto al ribasso per 298 milioni di euro.
Un ritocco, quest’ultimo, legato alla revisione da parte della Banca d’Italia dei requisiti di capitale imposti alle banche (passaggio del Common equity tier 1 dal 7 all’8%), e indipendente dai risultati e dalle stime di redditività per l’istituto guidato da Fabio Gallia. «Le nostre previsioni non sono cambiate», ha sottolineato a margine della presentazione il responsabile operativo di Bnp Paribas, Philippe Bordenave. Parole che in qualche modo confermano quelle pronunciate qualche minuto prima da Bonnafé: «Crediamo in Bnl, crediamo nelle nostre attività italiane», ha dichiarato, sottolineando come l’istituto romano sia stato «molto disciplinato» nel gestire i propri costi e continui a subire l’impatto di un «contesto negativo» e in particolare di un «aumento significativo del costo del rischio», che ha portato l’utile ante imposte giù del 12,9% a 491 milioni .

 

Uno scenario che, ha detto sempre Bonnafé, rischia di ripetersi anche nel 2013, con un costo del rischio che «dovrebbe restare un po’ più elevato» rispetto all’esercizio scorso, dato che «l’economia italiana resterà debole». Per quanto riguarda invece il debito sovrano, Bnp Paribas ha ridotto l’esposizione sull’Italia di 700 milioni di euro, da 12,3 a 11,6 miliardi, nell’ambito di un taglio di 14 miliardi all’esposizione complessiva ai titoli di Stato dell’Eurozona. La sforbiciata ha riguardato anche il debito francese (-3,9 miliardi) e olandese (-4,2 miliardi), e soprattutto quello dei Paesi oggetto di piani d’aiuto, con un azzeramento dell’esposizione alla Grecia e un dimezzamento di quella al Portogallo. Dal punto di vista patrimoniale, Bnp Paribas ha completato il piano di adeguamento al nuova contesto regolamentare, raggiungendo un Common Equity Tier 1, calcolato secondo le regole di Basilea 3, pari al 9,9%. Il cda ha infine deciso di proporre all’assemblea un dividendo di 1,5 euro per azione. (riproduzione riservata)