Continuano i contrasti tra il Sindacato Nazionale Agenti e la nuova associazione degli agenti ANAPA.
Oggetto della contesa è una presunta irregolarità nell’iscrizione all’Associazione, negata decisamente dal presidente Cirasola.
Lo scorso 11 febbraio il presidente dello Sna Claudio Demozzi aveva scritto in una lettera rivolta ad ANAPA di aver ricevuto segnalazioni da parte di iscritti secondo cui il loro Gruppo Agenti “avrebbe provveduto ad
iscriverli alla nuova associazione Anapa senza un loro esplicito consenso, ma attraverso una delibera
assembleare o di altri organi direttivi, o con il metodo del silenzio-assenso e senza che tale modalità fosse
neppure prevista dal rispettivo Statuto”.
Nella lettera lo Sna condanna tale azione evidenziando “la grave violazione dei diritti di libera scelta, di libertà di opinione e di schieramento politico/sindacale dei singoli iscritti, oltre che il grave difetto di rappresentanza che tali metodi di adesione, non basati su una autonoma manifestazione di volontà da parte dei singoli, determinerebbero a carico della Vostra associazione.
Inoltre, troviamo assai poco trasparente, da parte vostra, invitare i colleghi ad aderire alla vostra
Associazione, senza aver dato loro la possibilità di scegliere democraticamente i propri rappresentanti, né
partecipare attivamente all’approvazione del programma politico da voi attuato, riservando loro un ruolo
di semplici spettatori”.
Il Sindacato diffidava quindi ANAPA dall’indicare “ed annoverare fra i vostri iscritti soggetti che non abbiano espresso una propria adesione individuale. Il Sindacato Nazionale Agenti si riserva ogni diritto e azione, anche in sede giudiziaria, sia autonomamente che su espressa richiesta di ciascun Agente interessato, in relazione ai fatti sopra descritti”.
Decisa la presa di posizione del Presidente di ANAPA – Vincenzo Cirasola.
“Il clima di accuse e sospetto che si è venuto a creare con la nascita di ANAPA, da parte del Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione è assurdo. Come Associazione, non siamo disposti a subire ancora reiterate provocazioni il cui scopo è esclusivamente quello di mettere in dubbio il nostro diritto di rappresentare l’interesse degli agenti e di tenerli informati sulle più attuali questioni di carattere politico-sindacale” ha affermato il Presidente.
Cirasola, tuttavia, rilancia ed apre al dialogo per il bene della categoria, invitando a lasciare da parte i personalismi ed appellandosi al generale senso di responsabilità, volto ad un confronto sano e costruttivo.
“Non è certo con le minacce e le diffide che si risolvono i problemi degli agenti”, prosegue “poiché è dall’informazione e non dall’impedirla che si generano le idee e la capacità di ascolto e di confronto necessari al dialogo ed alle proposte”.
Con ciò facendo esplicito riferimento e confutando l’accusa mossa ad ANAPA dallo Sna di utilizzare forme poco trasparenti nell’invitare ad aderire all’Associazione.
“Reiterare certi comportamenti”, aggiunge Cirasola “rischia di attivare una pericolosa quanto sterile deriva conflittuale in seno alla Categoria, cui l’Associazione ed il sottoscritto, non intendono assolutamente aderire. Viceversa, riteniamo utile valorizzare l’apertura al dialogo che l’ANIA grazie al nostro lavoro ha offerto a tutte le associazioni di categoria”.
“Ormai siamo una realtà e la nostra disponibilità al confronto è assoluta; certo è che dovessero proseguire comportamenti accusatori e minacciosi, non ci faremo intimidire, determinati a far valere le nostre ragioni in ogni opportuna sede” ha concluso.
In allegato la risposta di ANAPA allo SNA.